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Juve contro il vero Ibra sognando l'erede

Vlahovic nel mirino, smentita viola. Lui: "No paragoni ma con Zlatan sì"

Juve contro il vero Ibra sognando l'erede

Domani, Ibra come avversario. Nei giorni o nei mesi successivi, forse, Dusan Vlahovic come colpo grosso di un mercato che la Juventus vorrebbe vivere da protagonista. Intendiamoci: quasi certamente il serbo non si muoverà da Firenze fino alla prossima estate, vuoi perché vorrebbe farlo dopo avere portato la Viola in Europa e vuoi perché le casse bianconere sono vuote o quasi. Però nel mercato non si può mai dare nulla per scontato e la voce che ieri ha preso consistenza, secondo cui la dirigenza juventina avrebbe proposto in cambio 35 milioni cash più Kulusevski (valutato altrettanto), non risulta così campata in aria. Certo, un'offerta del genere potrebbe venire buona anche in estate, ma qualcosa sarebbe già stato messo sul tappeto: «Alla Fiorentina non è arrivato niente - ha poi precisato alla Rai Joe Barone, dg viola -. Ci sono conversazioni con delle squadre all'estero e soprattutto in Inghilterra (Arsenal e City, ndr), ma evidentemente lui ha altre idee: non si balla in uno, ma in tre. Con i suoi agenti non c'è dialogo: la settimana scorsa io e il giocatore ci siamo parlati, adesso tocca a lui comunicare le intenzioni». Tradotto: se vuole la Juve, lo dica e poi si vedrà. Perché non va dimenticato che Commisso non più tardi di una decina di giorni fa ha attaccato duramente Andrea Agnelli, spiegando che «usa i soldi degli altri e mi invidia. Negli Usa gli azionisti di una società come la Juventus, quotata in Borsa e con il valore delle azioni sceso di in terzo alla notizia dell'indagine della Covisoc, gli farebbero causa». Certo non il miglior modo per approcciare una trattativa, ecco. Che avrà bisogno di tanti pontieri. Di sicuro, comunque, Vlahovic è giocatore che entusiasma Allegri e per il quale la Signora aveva già previsto un assalto estivo: 21 anni il 28 gennaio, 190 cm di talento puro e cattiveria in area di rigore, sarebbe l'ideale per rilanciare l'attacco bianconero. Erede designato di Ibrahimovic, peraltro, cui lo accomunano le origini balcaniche: «I paragoni non mi sono mai piaciuti ha già dichiarato - ma essere accostato a un campione come lui è un onore».

Intanto, domani sera (senza l'arbitro Orsato, indisponibile per covid: al suo posto Di Bello), la Juve dovrà preoccuparsi dell'Ibra originale, 40 anni compiuti e il sogno di vincere un altro scudetto: De Ligt e Chiellini sono pronti, così come in attacco Bernardeschi e Dybala torneranno titolari al fianco di Morata. Sarà un match fondamentale per gli uomini di Allegri, risaliti in classifica ma mai del tutto convincenti.

Quanto al Milan, che potrebbe vedersi presentare un'offerta da parte del Tottenham per avere subito Kessie (in scadenza a giugno), sarà obbligato a riscattare il ko casalingo contro lo Spezia: tempo da perdere, anche da quelle parti, non ce n'è.

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