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Juve a corrente alternata. Quando si spegne, si accende il Sassuolo

Avanti di due reti con Danilo e Higuain, si fa raggiungere e superare. Pari di Alex Sandro

Juve a corrente alternata. Quando si spegne, si accende il Sassuolo

Dodici: i minuti che sono stati sufficienti alla Juventus per segnare due gol al Sassuolo mettendo teoricamente in discesa una partita alla vigilia ritenuta complicata e diventata poi un vero incubo nonostante il vantaggio iniziale. Due: i gol stagionali di Danilo, che ieri ha inaugurato la serata illudendosi così di celebrare nel migliore dei modi il proprio ventinovesimo compleanno. Dieci: i gol stagionali di Higuain. Diciassette: le reti di Caputo, fino a due anni fa attaccante come tanti e diventato adesso centravanti che il ct azzurro Mancini dovrebbe tenere d'occhio, non fosse altro perché segnare 33 reti in meno di due campionati vestendo le maglie di Empoli e Sassuolo certifica un certo fiuto sotto porta. È stata sua infatti la rete che, dopo quelle di Djuricic e Berardi, ha permesso al Sassuolo di portarsi addirittura sul 3-2, recuperando una situazione che era parsa compromessa. Numeri che raccontano parzialmente quanto accaduto al Mapei Stadium, dove la Signora ha incassato i gol numero sette, otto e nove nelle ultime tre partite: troppi, decisamente, per una squadra che di qui a poche settimane vorrebbe dare l'assalto alla Champions League.

Sarri iniziava il match ripresentando dall'inizio Chiellini, il quale ritrovava così una maglia da titolare per la prima volta dal 22 febbraio: il capitano mostrava parecchia ruggine, ma l'inizio dei bianconeri lo proteggeva. Danilo (angolo di Pjanic) trovava la difesa neroverde e Consigli mezzi addormentati, Higuain (preferito a Dybala) raddoppiava subito dopo sfruttando un altro assist al bacio del bosniaco e punendo il pessimo posizionamento di Peluso. Solo Juve, nei primi veni minuti: corta, aggressiva, fisicamente strapotente rispetto ai pesi leggeri di De Zerbi. I quali però, reduci da quattro vittorie consecutive e in evidente pieno di fiducia, cominciavano ad affacciarsi dalle parti di Szczesny: Caputo, Muldur e Berardi stuzzicavano il polacco, sempre pronto. Nemmeno lui però poteva nulla sulla conclusione di Djuricic, dritta all'incrocio dei pali: match riaperto alla mezzora, insomma. E partita godibile, con pochi tatticismi e la difesa bianconera barcollante e per di più costretta a fare i conti con gli acciacchi di De Ligt (spalla, al solito) e Chiellini, arrivato all'intervallo ma poi sostituito da Rugani. Berardi (su punizione) e Caputo, indemoniati, ribaltavano il mondo nei primissimi minuti del secondo tempo e spaventavano non poco i campioni d'Italia, i quali riacciuffavano poi la parità grazie ad Alex Sandro. Sarri aveva nel frattempo chiesto energia a Rabiot, Dybala (224 presenze, come Platini) e Douglas Costa, De Zerbi a Bourabia e Traorè: enormi le differenze di potenziale, non altrettante quelle viste sul campo. Così, il Sassuolo riusciva a bissare il pareggio ottenuto all'andata a Torino, sfiorando addirittura il 4-3 con Traorè, Boga e Bourabia.

Lunedì sera, allo Stadium, Juve-Lazio, altra serata di gala: difficile che lo scudetto torni in ballo, ma mai dire mai.

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