
Due porte in faccia in ventiquattro ore o giù di lì. È quanto ha dovuto sopportare la Juventus, il cui fascino una volta era irresistibile. A differenza di adesso, par di capire. Intendiamoci: prima o poi proprietà e dirigenza troveranno un allenatore per la prossima stagione e magari lo convinceranno anche a firmare un triennale. Però, nel frattempo, John Elkann ha ricevuto un no grazie che sa tanto di smacco da parte di Antonio Conte, ex capitano che fino all'anno scorso avrebbe fatto carte false per tornare a Torino dopo essersene andato in malo modo. Invece, proprio quando l'azionista di maggioranza della società si era deciso a dimenticare il passato, ecco il rifiuto: clamoroso, per certi versi. Così come non rientra nella normalità meglio: quella che nel passato sarebbe stata normalità il fatto che ieri anche Gasperini abbia detto grazie per l'interessamento, ma preferisco la Roma. Questa la sintesi della fine della telefonata avuta con Damien Comolli, il quale si è così reso immediatamente conto delle difficoltà che lo aspettano ancora prima di essere ufficialmente presentato come l'erede di Giuntoli. Peraltro, non è in segreto per nessuno che in passato Gasperini cresciuto nella Juve da giocatore e poi allenatore della Primavera sarebbe arrivato a piedi a Torino per guidare la squadra del cuore. Adesso, invece, no: meglio la Roma e comunque ciaone alla Signora. I tempi sono cambiati, ecco.
E nel frattempo chissà come deve sentirsi Tudor, sotto contratto fino a giugno 2026 dopo avere pilotato la squadra alla qualificazione in Champions: quasi rassegnato a farsi da parte appena terminato il campionato al punto da avere dichiarato che avrebbe poco senso andare al Mondiale per club se non sarò confermato, richiamato all'ordine da Giuntoli e dal suo agente poche ore dopo, si era ringalluzzito dopo il no di Conte. Poi, appunto, la corte di ieri a Gasperini: oggi, chissà.