La Juve (per ora) risponde solo sul campo

Gli ex manager (Re e Bertola) in silenzio dai pm. Agnelli e Nedved, stessa linea?

La Juve (per ora) risponde solo sul campo

Due giorni fa, John Elkann aveva garantito che la Juventus avrebbe collaborato con gli inquirenti, confidando «di poter far luce si tutti gli aspetti contestati» nella vicenda legata alle plusvalenze. Ieri, nemmeno del tutto a sorpresa, due degli indagati nell'inchiesta della Procura di Torino hanno annunciato di volersi avvalere della possibilità di non rispondere all'interrogatorio: si tratta degli ex manager Marco Re e Stefano Bertola. «Le questioni in discussione - ha spiegato il loro legale, l'avvocato Luigi Chiappero - sono essenzialmente di carattere tecnico e necessitano di una riflessione». La stessa linea difensiva potrebbe essere seguita anche dal presidente Andrea Agnelli, dal suo vice Pavel Nedved, dall'ex direttore sportivo Fabio Paratici (ora al Tottenham) e dall'altro ex manager Stefano Cerrato: per il momento, comunque, nessuno di loro ha formalmente ricevuto la convocazione dai pubblici ministeri.

Si vedrà. Nel frattempo gli uomini di Allegri hanno ritrovato il gusto della vittoria, per quanto sul campo della Salernitana ovvero la squadra più disastrata dell'intera serie A. Non è stata certo una grande Juventus e nessuno si è esaltato troppo per una partita che ha avuto il solo merito di garantire tre punti agli ex campioni d'Italia.

Dopo di che, era dal febbraio 2019 che i bianconeri non vincevano due trasferte di fila in Serie A senza subire gol: magari è un piccolo segnale di svolta, così come tale potrebbe essere interpretato il fatto che siano andati in rete nella stessa partita Dybala e Morata. La qual cosa, prima di martedì, era successa una volta sola nella storia della coppia: sei anni fa, nell'ottobre 2015, contro il Bologna.

Ecco: vista l'anemia sotto porta evidenziata nei giorni scorsi dallo stesso Allegri, c'è da augurarsi che la Joya e lo spagnolo trovino il modo di replicare il più spesso possibile. Magari facilitati da un modulo decisamente più offensivo, con l'argentino libero di muoversi quasi a suo piacimento nel 4-2-3-1 che assente Chiesa fino al nuovo anno ha visto in campo anche Bernardeschi e Kulusevski.

Se si sia trattato di un episodio fine a se stesso o di una nuova strada da percorrere con convinzione, lo si scoprirà nelle prossime partite: di sicuro, visto il ritardo in classifica, la Juventus dovrà andare sempre a caccia dei tre punti ben sapendo che un pareggio equivarrebbe a una mezza sconfitta. E, per vincere, serviranno uomini che pensino prima di tutto ad attaccare.

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