Juve, sollievo Dybala Ma Allegri è agitato: «Bisogna fare due gol»

L'argentino recuperato, il tecnico tiene alta la tensione. Higuain: «Il Barça stia attento...»

Juve, sollievo Dybala Ma Allegri è agitato: «Bisogna fare due gol»

«Andiamo a comandare!!!», è l'esortazione con cui ieri i tifosi bianconeri hanno accolto la squadra a Vinovo. Il Camp Nou è lì, dietro l'angolo. Domani sera, con la sua atmosfera unica e quel campo dove la palla sembra non uscire mai. Un campo dove quest'anno i blaugrana in Champions hanno segnato ventuno gol subendone appena uno, quello agli ottavi contro il Paris Saint Germain. E dove vincono da quindici partite di fila, sempre parlando di Europa: lo facessero anche domani, i blaugrana eguaglierebbero il record di sedici del Bayern Monaco, appena battuto dal Real Madrid. Ecco: siccome però certi record vanno interpretati, alla Juve andrebbe benissimo uscire sconfitta da uno degli impianti più affascinanti al mondo a patto di tornare a Torino con la qualificazione in tasca. Per quei pochi che non lo sapessero, la truppa di Allegri scenderà infatti in campo forte del 3-0 dell'andata e allora si capisce bene che persino una sconfitta potrebbe essere accolta quasi con il sorriso.

Un sorriso che a Torino si è già fatto, col passare delle ore, sempre più convinto, una volta verificati i progressi fatti dalla caviglia destra di Dybala: il calcione di Muntari di sabato pomeriggio ha fatto sì spaventare il popolo bianconero, ma la Joya non è mai stata realmente in dubbio per il match che vale (quasi) una stagione. Ieri il numero 21 ha svolto buona parte dell'allenamento insieme ai compagni e la sua presenza non pare in discussione: la doppietta dell'andata e la vittoria nel duello indiretto con Messi e Neymar vivranno insomma di una nuova (imperdibile?) puntata. Ci sarà quindi di che divertirsi anche per lui, sempre attento anche a dare una lucidata all'immagine del bravo ragazzo qual è: il giorno di Pasqua si è infatti recato a fare visita ai bambini ricoverati all'Ospedale infantile Regina Margherita di Torino, concedendosi per foto e autografi e guadagnando punti agli occhi di chi lo vede come idolo irraggiungibile.

La Juventus insomma approccia il viaggio in Catalogna con il sorriso sulle labbra, pronta a riproporre le sue stelle offensive e a mostrare i muscoli, avendo fatto riposare a Pescara Buffon, Dani Alves, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro e Khedira: guarda caso l'intera retroguardia e l'equilibratore tedesco, ovvero il reparto che domani sarà sottoposto a maggiore stress. «Impossibile pensare di difendersi e basta», ha già detto Chiellini. E Allegri gli è andato a ruota, magari esagerando anche un po' nell'affermare che «dovremo segnare due reti», ben sapendo che una sarebbe probabilmente più che sufficiente dal momento che a quel punto la squadra di Luis Enrique dovrebbe battere Buffon cinque volte. Magari però il tecnico livornese vuole così esorcizzare il ricordo dell'enorme spavento preso quando, alla guida del Milan, batté 4-0 l'Arsenal a San Siro cedendo 3-0 al ritorno. Oppure di quando, nel 2012-13, ebbe la meglio proprio sul Barcellona all'andata (2-0) crollando poi pochi giorni dopo (0-4). «Vogliamo arrivare in fondo a tutto ha detto ieri Higuain alla televisione societaria. Il Barça ha dimostrato contro il Psg di poter fare miracoli, ma dovranno anche stare attenti a noi. Siamo sicuri di possedere tutte le armi per andare avanti». Autostima a mille, come è giusto che sia. E massima sintonia con l'allenatore: «Per lui tutte le partite sono uguali, le vive e le prepara nello stesso modo: questo ci permette di mantenere sempre la giusta attenzione. Mai rilassarsi e mai mollare».

Dal Pipita si attendono peraltro segnali di forza: al Camp Nou non ha mai segnato in carriera e in Champions ha realizzato appena due reti nelle 23 gare a eliminazione diretta disputate. Per uno come lui, la media di 0,08 gol a partita suona quasi blasfema: meglio rimediare.

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