L'Italia del pallone si ritrova tra le mani un Gronchi rosa. Ma non lo apprezza. Infatti erano otto anni che due italiane non si qualificavano da prime agli ottavi di finale di Champions League. Dopo anni di stenti, ci sarebbe solo da festeggiare. Eppure è già una collezione di dita incrociate in vista del sorteggio di lunedì a Nyon: nell'urna Juventus e Napoli avranno una serie di spauracchi. Tremilacinquecentouno le combinazioni possibili, ma i pericoli per Allegri e Sarri ad alta percentuale di «pesca», secondo le probabilità statistiche che circolano in rete, si chiamano Real Madrid e Manchester City. Eppure questo mettere le mani avanti è fine a se stesso, un esercizio inutile perché in qualsiasi caso sarebbe stato un concentrato di insidie.
Perché l'urna così pazza è spiegata con la scelta dell'Uefa, l'ultima rivoluzione voluta Michel Platini, che da questa edizione ha messo come teste di serie le vincitrici degli otto campionati più importanti del continente, mentre prima a stabilire le fasce era il ranking. E così si sono creati quattro gironi mediocri, mentre negli altri gruppi si sono ritrovate almeno due big: Arsenal o Psg; Barcellona o City; Atletico Madrid o Bayern; Borussia Dortmund o Real Madrid. Tutte qualificate. Comunque fossero andate le cose sarebbe stato difficile stabilire se fosse meglio arrivare primi o secondi, calcoli che hanno tenuto banco alla vigilia della partita della Juve contro la Dinamo Zagabria. Un'anomalia in contrasto con quanto successo l'anno scorso quando si è rimproverata alla Signora la sconfitta di Siviglia che le costò il secondo posto nel girone e quindi il sorteggio contro il Bayern Monaco.
E la rivoluzione voluta da Platini, oltre a non produrre l'effetto voluto, non ha neanche mischiato le carte. Infatti quindici delle migliori sedici che accedono al turno a eliminazione diretta erano inserite nelle prime due fasce al sorteggio dei gruppi. Inoltre sono quelle che vantano il monte ingaggi più alto della competizione, l'eccezione è il Tottenham, eliminato dalle povere Monaco e Leverkusen. Stesso discorso se si analizza il valore della rosa secondo i dati di Transfermarkt.it: gli Spurs sono l'unica ricca bocciata, le qualificate sono tutte tra le prime venti nella speciale classifica. Quindi anche a mischiare le carte a vincere sono sempre i ricchi e si finisce per creare solamente un sorteggio roulette.
Insomma ad agosto si poteva già stilare la lista delle qualificate. Resta solo da vedere se almeno cambierà la storia. La Champions moderna, la formula che prevede otto gironi e poi gli ottavi di finale, in tredici edizioni ha visto trionfare solo tre volte quelle che si sono classificate da seconde alla fase a eliminazione diretta: l'ultima a riuscirci fu l'Inter contro il Bayern nell'unica finale tra seconde, mentre la Juve è l'ultima ad essere riuscita ad arrivare a giocarsi la coppa, poi persa con il Barça, pur non qualificandosi da prima del suo gruppo.
E quindi ben venga che Juve e Napoli si presentino da prime all'inizio della vera Champions. Avranno anche la tradizione dalla loro parte. E non solo.
I bianconeri contano sulla miglior difesa, due reti subite come l'Atletico Madrid, gli azzurri su un gioco molto europeo. L'ha già detto Zidane: «Non voglio la Juve». Ma lo pensano tutti che le italiane siano da evitare. Per questo l'urna non deve far paura.
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