Sono bravi, quindi dividono: «C'è una trattativa con il Real per Kakà. Dobbiamo essere bravi in tre, le volontà ci sono, poi però quando facciamo quadrare i numeri abbiamo difficoltà. C'è il muro di uno stipendio che non è più di attualità in Italia, bisognerà trovare soluzioni fantasiose sennò non ce la si fa». Lega calcio, Adriano Galliani intercettato al suo arrivo sul rewind di Ricardino. Lui preferirebbe Mario Balotelli, quando ne parla gli si illuminano gli occhi dopo aver usato tutta la diplomazia necessaria per recuperare le uscite del Cavaliere. Che invece spinge per Kakà. Massimiliano Allegri, con l'unico obiettivo di non mettersi di traverso, ha commentato: «L'età anagrafica conta parecchio». Forse si riferiva anche a Carvalho e a David Beckham, dato ormai per sfumato che però non ha convinto i bookie inglesi che hanno abbassato la quota. Galliani nei primi giorni della prossima settimana vola a Madrid con la proposta del prestito per 18 mesi. Florentino Perez ha già fatto sapere che Kakà costa, ma lasciandolo risparmia 15 mln netti di ingaggio, anche se poi c'è una diversa fiscalità rispetto all'Italia. Poi l'ad rossonero vola a Manchester e ci riprova per Balotelli, c'è Raiola che sta lavorando ai fianchi. Fosse per Txiki Begiristain, ds del City e dell'altro spagnolo, l'Ad Ferran Soriano, Balotelli sarebbe già altrove, ma è il pupillo dello sceicco e per Mancini è una questione personale, Mario ceduto sarebbe un suo fallimento.
A Roma c'è Daniele De Rossi, 6 mln d'ingaggio, che tiene svegli, Zeman non sarà un problema se è vero che lo danno già a fine corsa, ma all'interno del club ci sono due correnti, da una parte il dg Franco Baldini che se dovesse ricevere un'offerta seria non ci penserebbe due volte, dall'altra il ds Walter Sabatini più cauto e con più peso in società. Marco Borriello alla Juve più che dividere, deprimeva. Chiedere a Antonio Conte se per caso era lui il top player che il duo Marotta-Paratici promettevano.
Siparietto turco. Il tecnico Fatih Terim dopo aver esaltato tutte le qualità di Wesley Sneijder, all'improvviso s'è stufato di suonare la stessa musica e ha dato il meglio di sé: «Ancora Sneijder? Lui deve rendersi conto che noi siamo un top club e non dobbiamo pregare nessuno per venire a giocare da noi». Il presidente Aysal Unal, dicono i turchi, si è subito risentito: «Terim è un grande, ma ricordi soprattutto di essere un mio dipendente». Dopo aver rotto i vetri in casa Inter, Wes li spacca anche a distanza. A questo punto ha delle qualità superiori e la sua vicenda inevitabilmente nasconde un mistero. Wes non ha nemici giurati e un buon numero sta dalla sua parte come Cassano, Nagatomo, Chivu e Ranocchia. Gli altri prima hanno abbracciato la linea societaria, ora anche loro, sfibrati, se ne stanno infischiando bellamente. Stramaccioni in estate lo aveva messo al centro del progetto, prima ha tentato di convincerlo, poi ha dovuto inventarsi una storia, adesso anche lui si sta arrendendo e desidera solo che cessi questa assurda commedia. Anche Yolanthe è coinvolta, alla cena di Natale, dove per altro non era obbligatorio partecipare, è stata una delle più vivaci, a lungo a colloquio proprio con lo Strama, divertente per tutta la serata. Il presidente a un certo punto aveva persino dichiarato che Wes era un campione e l'Inter era felicissima di tenerselo.
Il mistero è questo: non ha accettato di firmare una spalmatura, ma sia il Galatasaray e sia il Liverpool, nel caso, non gli garantiscono i soldi che prenderebbe spalmando all'Inter. Vuole andare via dall'Inter per guadagnare meno?È un mistero bizzarro. Come l'ultima di Yolanthe: «Amo Milano e amo l'Inter. Ma se dovessimo andar via, seguirò Wes». Lei è pronta a tutto.
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