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Da Kocinski a Viñales. Quando la moto si rompe solo per "vendetta"

Maverick fermato da Yamaha con l'accusa di aver provato volutamente a rovinare la M1

Da Kocinski a Viñales. Quando la moto si rompe solo per "vendetta"

La notizia ha del surreale. Anche se nel motomondo non è la prima volta che accade. Questa domenica il pilota della Yamaha ufficiale Maverick Viñales non correrà in Austria. Con un comunicato la Casa giapponese ha annunciato di aver sospeso il pilota spagnolo perché avrebbe volontariamente danneggiato il motore della sua M1 domenica scorsa durante il Gp di Stiria con un'operazione irregolare non giustificata. L'accusa è pesantissima. «La decisione è stata presa dopo approfondite analisi della telemetria e dei dati. La conclusione è che le azioni di Viñales potevano potenzialmente causare danni rilevanti al motore, seri rischi allo stesso pilota e possibili pericoli anche per i suoi colleghi», precisa la nota ufficiale. Per questo weekend Yamaha non schiererà nessuno. Quanto alle prossime gare, i giapponesi si riservano di decidere dopo analisi più approfondite.

Un'altra ribellione plateale di un pilota 50 anni dopo Hailwood e quasi 30 dopo Kocinski. Mike The Bike se la prese con MV Agusta al Gp delle Nazioni di Monza '68. Innervosito dai risultati, e sospettando favoritismi verso Agostini, Hailwood rientrò nei box e puntò dritto verso il Conte Agusta, bloccandolo quasi con la moto al muro. Erano le prove libere. Avrebbe corso qualifiche e Gp su una Benelli. Nel '93 John Kocinski, ad Assen, pilota della Suzuki classe 250, tagliò il traguardo in terza posizione. Infuriato per le scarse prestazioni del motore, nel giro di rallentamento l'americano appoggiò la moto al muretto e la mandò al massimo fino a far esplodere il propulsore. Il tutto in mondovisione. Licenziato in tronco, passò alla Cagiva a metà stagione, regalando loro la prima vittoria in 500 a Laguna Seca.

Con Viñales, decenni dopo, la Yamaha si è per ora limitata a fermarlo un Gp e a cancellarne tutti gli impegni. Stupiti i colleghi di Maverick. «Meglio chiedere a Yamaha. Personalmente non è un problema per me correre da solo», taglia secco Quartararo, il compagno. «Mi pare che il rapporto fosse già critico. Certo che in questa vicenda c'è qualcosa di strano, anche se Yamaha sa bene cosa sia successo», commenta Marquez. «Non voglio esprimere la mia opinione senza conoscere tutto alla perfezione», si tira fuori Joan Mir. «Mi sembra strano che Maverick abbia provocato questa situazione», si espone invece Alex Rins.

Non che prima della gara di domenica fosse tutto rose e fiori. Già prima della pausa estiva, Viñales era stato al centro dell'attenzione per la decisione, altrettanto sorprendente, di interrompere con un anno di anticipo il rapporto con la Casa di Iwata. La causa sembra esser stata un acceso diverbio con il management. Viñales è attualmente 6° in campionato a 77 punti dal compagno di squadra e leader Fabio Quartararo. Il divorzio tra lo spagnolo e la Casa sembra definitivo e la battaglia dalla pista è destinata ora a spostarsi sulle scrivanie degli avvocati. Un'accusa del genere potrebbe avere come conseguenza il licenziamento dello spagnolo cosa che andrebbe a influire anche sullo stipendio. Un danno importante per il pilota e un bel risparmio per l'azienda considerato che si parla di 8 milioni a stagione. Benché questa brutta storia getti delle ombre sullo spagnolo, sembra però ormai fatto l'accordo con Aprilia.

Hailwood è rimasto un mito, Kocinski verrà ricordato come un fuoriclasse, ma con un difficile carattere.

E Maverick? Veloce però psicologicamente più fragile, rischia ora di compromettere una carriera che si preannunciava brillante.

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