C'erano una volta la principessa del ghiaccio e il marciatore dai capelli di grano. Poi il doping di lui, l'amore cieco di lei, verbali ed omissioni, ne hanno fatto due adulti senza più favole. Campioni o ex campioni, divisi dall'amore che fu, accomunati da una lunga squalifica. La vicenda sportiva e personale di Carolina Kostner e Alex Schwazer potrebbe far riscrivere l'antica fiaba di «Eros e psiche». E gli ingredienti non sarebbero solo amore, gare e fiale.
La pensano così i due giornalisti del Corriere della sera, Gaia Piccardi ed Andrea Pasqualetto che, a quattro mani, hanno ricostruito uno dei più sofferti «passi a due» dello sport italiano, dando alle stampe per Piemme (pagg.200, euro 16) Per amore, storia di Carolina (e Alex) , rigorosamente fra parentesi. Il libro è agile nei toni e pesante nei contenuti che si basano soprattutto su verbali e memorie.
Rigore e documenti ufficiali per provare a far chiarezza sul caso che ha scosso le coscienze di tanti. Non solo perché succede a molti di innamorarsi dell'uomo sbagliato. Ma soprattutto perché a nessuno sportivo prima di Carolina era accaduto di subire una condanna, per favoreggiamento, più grave del vero colpevole. Lui intanto si allena, sotto l'egida di Sandro Donati, paladino della lotta al doping, fuori dai campi federali, lungo l'Aniene, inseguendo un «lifting» sportivo e – perché no - di marketing che lo porti dritto a Rio 2016 o più probabilmente ai Mondiali del 2017, dopo che la procura antidoping del Coni ha recentemente stroncato ogni possibilità di sconto della pena. Lei, 5 medaglie mondiali, 5 titoli europei e un bronzo olimpico al collo, è altrettanto «bandita» dai rink federali nonostante le sue medaglie siano sporche solo «d'amore e sudore». Nel libro c'è tutto: c'è quell'«armband», il braccialetto donato da «Caro» a Schwazer prima di Pechino 2008 che, tagliato il traguardo, lui bacerà di fronte a tutti. Ci sono i flash back che ricostruiscono il lavoro di Cupido mentre i due si allenavano e studiavano in Piemonte, fra un bicerin e una passeggiata sotto i portici di Torino. Poi le vittorie e le delusioni in gara, quindi le incomprensioni, la tentazione del doping, i silenzi e le omissioni e quel 30 luglio 2012, in cui Kostner mentì alla commissione antidoping, dicendo che Alex non era a casa sua ad Oberstdorf. Colpevole di avergli aperto il cuore, ma anche il frigo dove depositare le sostanze maledette.
Il finale? E' l'unica cosa non scritta: entrambi hanno ricominciato a vivere, cambiato manager e amore e vivono a Roma. Si incontreranno di nuovo? La geografia lo consentirebbe. La fiaba conosce solo i lieto fine. La realtà no.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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