La Kyenge parla di integrazione e Balotelli resta in camera a dormire

Il ministro per l'Integrazione incontra la Nazionale in ritiro a Torino. SuperMario resta in camera. Poi si scusa con un sms. Abete lo rimprovera

La Kyenge parla di integrazione e Balotelli resta in camera a dormire

C'era una bella delegazione azzurra ad ascoltare il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge a Torino: il capitano Buffon, i giovani El Shaarawy e Obgonna, i veterani Chiellini e Maggio, il ct Prandelli e il presidente della Figc Abete. Ma oggi non si fa che parlare di uno che non c'era: Mario Balotelli. Il centravanti del Milan non si è visto. L’incontro era facoltativo, ma molti si aspettavano la presenza di Balotelli, che in passato è rimasto vittima di sgradevoli episodi di razzismo da parte del pubblico. "La ministra era a Torino per motivi istituzionali, lo spirito era quello di avere una rappresentanza - ha detto Abete -. C’era il ct Prandelli e altri giocatori di qualità, Mario non c’era e se ci fosse stato, la ministra avrebbe avuto piacere". Nel pomeriggio SuperMario ha cercato di rimediare alla sua "gaffe" tramite un cordiale sms inviato al ministro.

"La Nazionale di calcio è un modello di quella che dovrebbe essere l’Italia di domani", ha detto la Kyenge agli Azzurri, in ritiro nel capoluogo piemontese in vista della sfida di martedì contro la Repubblica Ceca che potrebbe garantire la qualificazione ai Mondiali 2014. Parole pronunciate perché del gruppo di giocatori della Nazionale fanno parte Balotelli, Ogbonna ed El Shaarawy, simbolo di quella integrazione per la quale - ha osservato il ministro - "c’è ancora tanto da fare". Buffon ha consegnato al ministro una maglia firmata da tutti i giocatori, mentre Ogbonna ed El Shaarawy hanno partecipato portando in dono le loro maglie personali. Via via, alcuni dei giocatori che avevano mezza mattinata libera, dopo la colazione si sono presentati per un saluto.

Basta scorrere la lista per capire che Balotelli non era l'unico assente. Mancavano anche altri giocatori-simbolo, come Pirlo e De Rossi. Ma per l'argomento trattato dal ministro, l'attenzione era tutta su SuperMario. Il ministro ha smontato sul nascere ogni polemica: "Non era importante parlare ai singoli ma alla squadra". Ma, trattandosi di Supermario, è scontato che ogni cosa che fa - o non fa - finisca sui giornali. Specie se viene fuori il motivo dell'assenza: il sonno. Pare, infatti, che mentre il ministro parlava Balotelli stesse dormendo in camera sua.

Ma se l'incontro non era ufficiale (e dunque obbligatorio) non aveva diritto, SuperMario, a farsi una bella dormita? Visto, tra l'altro, che in passato ha già avuto modo di incontrare il ministro Kyenge regalandole, tra l'altro, la sua maglietta?

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