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"Lance ha pagato tanto. Merita la riabilitazione"

Dopo le minacce, il texano gli chiese scusa: "Si credeva inattaccabile e ha rovinato tutto"

"Lance ha pagato tanto. Merita la riabilitazione"

Può dire di essere stato rincorso più volte anche da Lance Armstrong, se è per questo anche minacciato. Per anni non si sono nemmeno parlati: il texano lo vedeva come il fumo negli occhi, per le sue confessioni e ammissioni di doping che coinvolsero Michele Ferrari, il dottor Mito, suo amico. Oggi, però, Filippo Simeoni e Lance Armstrong non solo si parlano, ma si stimano, dopo un incontro avvenuto otto anni fa, nel 2013 a Roma. Si sono parlati, guardandosi negli occhi, come mai avevano fatto prima. Lance gli ha chiesto scusa, oggi Filippo Simeoni gli fa gli auguri, per i suoi primi cinquant'anni.

«Io li ho appena compiuti, il 17 agosto scorso, e celebrati con la mia famiglia e gli amici più stretti. Eravamo tutti a casa di Martufello (l'attore Fabrizio Maturani), qui a Sezze, dove entrambi viviamo. A Lance non posso che inviare i miei più sinceri auguri di buona vita. Qualche anno fa ci siamo incontrati e ci siamo chiariti. È vero, a quella rincorsa che fece per venirmi a riprendere quando ero in fuga in una tappa del Tour de France 2004 (da Annemasse a Lons-le-Saunier) intimandomi di staccarmi è seguito un gesto che non potrò mai dimenticare: dal Texas ha preso l'aereo per venire a Roma a chiedermi scusa. Un gesto di grandissima umiltà».

E dire che la storia di Armstrong, il ciclista malato di cancro e guarito, capace di vincere poi sette Tour consecutivi andava solo raccontata, e lui ha saputo rovinarla con le sue mani

«Pensava di essere davvero inattaccabile e ha rovinato tutto, pagando come nessuno».

Lance è stato radiato dall'Usada - Agenzia Antidoping Usa e privato dei suoi 7 Tour. Per molti, non per noi, è stato un provvedimento eccessivo.

«Era la logica conclusione di una storia fatta di inganni».

Che idea si è fatto: perché è tornato a correre dopo aver dato l'addio nel 2005 da trionfatore sui Campi Elisi?

«Ufficialmente lo fece per la sua Fondazione (Livestrong), ma è chiaro, come per altro è stato scritto, che strizzava l'occhio alla politica. Governatore del Texas, la Casa Bianca: ha cominciato a dare fastidio. Non era più un semplice mito dello sport, ma era diventato qualcosa di più».

C'è una corrente di pensiero che chiede una riabilitazione.

«Sono d'accordo. Lance ha pagato tanto, più di questo cosa gli si dovrebbe fare? Merita di essere riabilitato».

Un Armstrong senza additivi e chimica sarebbe stato lo stesso?

«Come si fa a dirlo? Non so risponderle».

Se discutiamo sulla riabilitazione di Lance Armstrong, perché non pensare di riabilitare persone come Danilo Di Luca, Riccardo Riccò e giù giù fino agli inferi.

«Sarebbe più che giusto. Anche loro hanno pagato e forse è il caso di chiudere per sempre con quella triste stagione.

Anche perché nel nostro ambiente, in quegli anni, è passato per pulito anche chi pulito non era».

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