Una Lanterna in "difesa" contro il Covid

Sono Zappacosta e Tonelli a firmare il pareggio nel derby di Genova

Una Lanterna in "difesa" contro il Covid

Novanta minuti in cui la paura e l'ansia per il terribile momento che stiamo vivendo, lasciano spazio alla tensione del calcio. Novanta minuti di distrazione speciale, in una partita speciale e sentitissima. Il derby della Lanterna è questo è molto di più per una città. Nonostante il Covid. Nonostante quel costante il clima di inquietudine che ci accompagna ormai da un anno. Finisce in parità, nessuno contento e nessuno scontento. Una stracittadina risolta dai protagonisti che non ti aspetti, Zappacosta e Tonelli. Un derby in cui alla fine, guarda un po', ha vinto proprio la paura. Di perdere però.

C'era tanta preoccupazione per colpa del maledetto Covid. Alla vigilia un positivo in casa Samp ma nessun focolaio e squadra regolarmente in campo anche se Damsgaard, Thorsby e Askildsen, con leggeri sintomi influenzali, sono rimasti a casa. Ma ansia anche per le iniziative dei tifosi. Se quelli della Sampdoria avevano promesso di non radunarsi, in polemica per un calcio senza pubblico che non apprezzano, quelli rossoblù avevano scortato la squadra alla vigilia e in una cinquantina si sono assembrati anche ieri per poi essere dispersi dalle forze dell'ordine. Nessun problema invece intorno allo stadio con controlli rafforzati.

Il campo e quei 90 minuti speciali non hanno fatto entusiasmare più di tanto. Agonismo, ritmi alti che poi calano e poche vere occasioni accompagnano il primo tempo. La ripresa sembra partire allo stesso modo ma dopo 7' il flash: Zappacosta in velocità fa una giocata da fenomeno, si beve Tonelli e batte Audero per l'1-0 rossoblù. La Samp non reagisce come dovrebbe, fatica a fare gioco e non crea occasioni pericolosi. Serve un episodio per smuovere le acque e arriva al minuto 32 con la capocciata di Tonelli su angolo di Candreva che si fa perdonare l'errore sul gol di Zappacosta e trova il pari. Finisce così.

La tensione e la paura per una partita che non sarà mai come le altre passa, senza feste né lacrime. Tensione e paura per colpa del virus bastardo restano, chissà per quanto ancora. Magari per quello bastassero novanta minuti speciali.

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