Prima il rigore "regalato" alla Fiorentina. Poi gli insulti e le minacce via social, fino alla decisione del designatore Rizzoli di sospenderlo per tre giornate e impedirgli di dirigere l'Inter sino a fine stagione. È quanto successo nel giro di 24 ore all'arbitro Abisso di Palermo, finito suo malgrado nella bufera dopo la sua contestatissima direzione di gara nel posticipo dell'ultima giornata di Serie A.
Troppo grave l'errore sul presunto fallo di mano di D'Ambrosio, che in realtà aveva colpito il pallone con il petto, perché non ci fosse un immediato provvedimento del responsabile degli arbitri, l'ex fischietto Nicola Rizzoli. Secondo la Gazzetta dello Sport, lunedì sera Rizzoli è stato protagonista di un durissimo confronto con Abisso, imprenditore nel ramo dell'arredamento considerato uno degli arbitri più promettenti del calcio italiano.
Almeno fino a domenica sera. A Rizzoli non è andata già la decisione sbagliata in sé, quanto il fatto di averla confermata dopo averla rivista al Var da varie angolazioni. Il 3-3 finale aveva acceso le polemiche. Il primo a chiedere giustizia era stato l'interista Gagliardini, che armato di telefonino aveva avvicinato Abisso per fargli rivedere l'episodio. Poi il tecnico nerazzurro Spalletti, protagonista a Sky di un acceso diverbio con Caressa, e infine l'ad Marotta: "L'errore del Franchi? Il più grande di sempre".
In realtà, non c'è ancora certezza sul numero di giornate di sospensione dell'arbitro Abisso. Potrebbero essere tre come due. Idem la decisione di non fargli dirigere partite dell'Inter sino a fine stagione. Si tratta di provvedimenti per i quali non è prevista un'ufficializzazione tramite comunicato stampa.
Ma quanto trapela dai vertici Aia sembra lasciare poche speranze al fischietto palermitano, il cui destino è simile a quello di tanti altri colleghi: da astro nascente del mondo arbitrale a reietto precipitato nell'Abisso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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