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La Lazio non muore mai, Caicedo uomo del recupero

L'ecuadoriano ancora in gol oltre al 90', segna anche Luis Alberto: Cagliari sorpassato nel finale

Giorgio Coluccia

Dal sogno all'incubo, proprio sul più bello. Il Cagliari passa dall'1-0 all'1-2 in cinque minuti, la Lazio rende ancora più solido il terzo posto grazie ai gol in extremis di Luis Alberto (93') e Caicedo (98'). Il posticipo della sedicesima giornata alla Sardegna Arena regala emozioni a non finire, alla fine a piangere è la squadra di Maran, capace di imbrigliare la formazione di Inzaghi per larghi tratti del match e di riprendersi quel quarto posto sognato tutta la notte. Poi il finale da incubo, sull'ultima azione il cross di Jony pesca il jolly vincente di Caicedo che supera Rafael di testa. Qualche attimo prima la stoccata di Luis Alberto aveva riequilibrato un match fino a quel momento segnato dal gol di Simeone.

L'undici di Maran scende in campo aggressivo sin dal 1', gli ospiti si ritrovano in mano il pallino del gioco, ma non pungono, anzi concedono il fianco per le ripartenze dei sardi, sempre ficcanti una volta superata la trequarti. E il lampo nella notte arriva dopo soli 8' con Joao Pedro, lesto a rimettere in area una rimessa laterale che Simeone trasforma in pepita d'oro: tempo rubato a Radu e pregevole botta al volo di sinistro su cui Strakosha non può nulla. Dall'altro lato il capocannoniere Immobile non è in serata, sul destro gli capitano almeno due palle gol nitide, ma Rafael blocca con facilità. Poco respiro anche per Luis Alberto e Milinkovic, asfissiati dai ritmi dei corridori sardi. Chi va più vicino al raddoppio è proprio la compagine di casa, prima con un bel tiro di Nainggolan respinto da Strakosha sul finale della prima frazione e poi con una doppia occasione capitata sui piedi di Joao Pedro.

L'andazzo del match è scolpito sulla pietra, anzi l'occasione capita ancora al Cholito Simeone, che stavolta spara alto e spreca tutto. Tra le note di cronaca, da segnalare alcuni scontri, durati una decina di minuti tra i tifosi delle due squadre: nei pressi dello stadio sono volate bottiglie e cinghiate, da registrare qualche contuso, ma nessun fermo. Al 98' per la squadra di Maran sfumano le 14 partite senza sconfitte, come nel 1972, quando poi si piazzò al quarto posto in classifica. Sarà sembrato di buon auspicio, ma il finale era ancora tutto da scrivere. La firma, spietata, è della Lazio. Sempre più terza, sempre più in alto.

Sardi furiosi con l'arbitro Maresca per i sette minuti di recupero.

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