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L'effetto Wembley tra tuffi, laser e fischi

Verratti e il pubblico caldo: "Darà stimoli anche a noi". E ci sarà Mattarella

L'effetto Wembley tra tuffi, laser e fischi

Effetto Wembley. Ci hanno già giocato due partite, ma per gli azzurri sono state le più difficili di questo Europeo. Anche quelle giocate peggio, se vogliamo, perché a fronte della splendida galoppata di Monaco contro il Belgio, nello stadio di Londra siamo stati graziati contro l'Austria per pochi millimetri (quelli che hanno fatto annullare dal Var il gol di Arnautovic che ci sarebbe costato l'eliminazione negli ottavi) e contro la Spagna, dopo aver subito tanto, siamo riusciti a vincere la semifinale grazie alla lotteria dei rigori. Effetto Wembley da esorcizzare, dunque, perché domenica nell'ex stadio imperiale avremo a che fare con i padroni di casa e quindi è il momento di alzare le antenne. Non a caso, il rigore fischiato dall'olandese Makkelie, ha già suscitato l'indignazione di molti e la preoccupazione, se non la certezza, che gli inglesi verranno favoriti anche in finale.

Marco Verratti si allinea alle perplessità generali: «Sinceramente il fallo su Sterling non l'avrei fischiato». Anche se poi mette le mani avanti, ancor prima di scoprire che anche la finale verrà diretta da un olandese, Kuipers. «L'arbitro farà una grande prestazione, ne sono sicuro, non credo si possa far condizionare, nessun timore per questo. Sono arbitri che dirigono in Champions league, dunque sono abituati a tutto ciò». Come il signor Makkelie, che però è finito nella bufera, oltre che per il generoso rigore, anche per un pallone di troppo in campo, ignorato dal fischietto, proprio nell'azione del penalty incriminato.

Non solo, ma adesso preoccupa anche il pubblico di Wembley, che dopo la pandemia è tornato a riempire le gradinate del nuovo stadio e ha ripreso le cattive abitudini di tutti gli stadi del mondo, tanto che l'Inghilterra è sotto inchiesta da parte dell'Uefa per un laser puntato contro Schmeichel pochi istanti prima che Kane calciasse il rigore. Sugli spalti anche il nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre qualcuno sta anche stigmatizzando i fischi riversati da parte dello stadio verso l'inno danese. Ma su questo argomento noi italiani dobbiamo stendere un velo pietoso.

Non resta che seguire il Verratti-pensiero: «Giocheremo in uno stadio che conoscono, ma il tifo non può farci paura, siamo abituati. Vedrete, darà forza anche a noi: sarebbe un sogno battere gli inglesi a casa loro». Già, e poi non dimentichiamoci che gli inglesi ci hanno dominato per quarant'anni, ma delle ultime dieci sfide ne abbiamo perse solo due. E in una partita vera non ci battono dal '77. A Wembley, ma era quello vecchio..

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