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Lewandowski in pole per rompere la diarchia

Messi ancora in lizza ma il vero favorito è il polacco. Ronaldo è già fuori gioco

Lewandowski in pole per rompere la diarchia

Riecco Sua Maestà: 758 giorni dopo. Si è fatto attendere come i veri vip, ma stasera il Pallone d'Oro tornerà a consegnarsi nelle mani del prescelto per l'incoronazione al Theatre du Chatelet di Parigi (diretta dalle 20.30 su Sky Sport Uno e sul canale 20 di Mediaset). Verrà assegnato anche quello femminile, con l'australiana Sam Kerr indiziata principale. Tutto è ancora inchiodato al 2 dicembre 2019, notte in cui Messi firmò il sorpasso ai danni di Ronaldo portando sul 6 a 5 il conteggio della diarchia. Ininterrotta dal 2008 a oggi, eccezion fatta per l'affermazione di Modric nel 2018. Dei trenta nominati ne resterà soltanto uno, ma nella griglia di partenza della vigilia i due sovrani partono più indietro del solito, con i favori del pronostico tutti addossati al polacco Robert Lewandowski, per molti già vincitore morale della passata stagione, l'unica senza un padrone dal 1956 a oggi.

L'attaccante del Bayern Monaco, quasi sentisse la pressione della vigilia, non è andato a segno nel weekend appena trascorso, ma in questa stagione ha già gonfiato la rete 25 volte in 20 partite, graziando solo Greuther Furth, Eintracht, Arminia Bielefeld e Borussia Monchengladbach. E come se non bastasse lo scorso maggio aveva raggiunto quota 41 centri in Bundesliga, cancellando un record di Gerd Müller stabilito quasi mezzo secolo prima. Da Nagelsmann a Thomas Muller passando per Gundogan e Shevchenko, il bomber polacco ha ricevuto il premio anzitempo da tantissimi protagonisti del calcio europeo e l'unico capace d'insidiarlo sembra essere Messi, vincitore nella passata stagione di Coppa del Re e Copa America prima del passaggio al Psg. Più indietro Cristiano Ronaldo, ancora deciso ad agguantare Messi, e i vari Benzema, Salah e Mbappé. Tutti nomi buoni per la top five, ambizione massima anche per gli azzurri reduci dal trionfo di Euro 2020. In nomination ci sono Chiellini, Donnarumma, Bonucci, Barella e Jorginho, che ieri in Premier col Chelsea è tornato a segnare su rigore. Potrebbe essere troppo tardi e i due errori più recenti con l'Italia pesano come un macigno.

Non solo per quell'ambito pallone ricoperto d'oro.

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