Era partito con un'offerta da 300 milioni di euro, oggi siamo arrivati a 500 milioni. Peter Lim, il tycoon di Singapore che dispone di fondi propri per un miliardo e mezzo di dollari e vuole cannibalizzare il Milan, fa sul serio. Per un ingresso morbido sarebbe persino disposto a mantenere inalterato l'assetto dirigenziale di facciata, con Silvio Berlusconi presidente e Adriano Galliani. L'offerta è da far tremare i polsi, anche se Fininvest, ed è proprio qui lo scoglio, non vuole rinunciare al controllo del 51% delle quote. Il Milan è appetibile su più fronti, alla luce di un brand ben spendibile e sul quale si possono fare ottimi ricavi. Lo sa bene Marina Berlusconi che starebbe intavolando una trattativa con Zong Quingzhou, il re delle bibite, considerato uno degli uomini più ricchi della Cina (11,6 miliardi di dollari di patrimonio personale).
Proprio da Pechino rimbalzano voci, incontrollate, su Lim e su presunti scheletri nell'armadio. La sensazione che qualcuno abbia scritto un copione a tavolino per sbarazzarsi di un concorrente pericoloso è palpabile. È saltata fuori ad esempio la storia di amicizie tra Lim e personaggi legati alle scommesse clandestine. Non è un caso che Singapore sia la capitale delle giocate meno legali del pianeta, e il nome di Tan Seet Eng, detto «Dan» sia venuto a galla anche nel corso delle indagini italiane. Lim, sostiene sempre la stampa cinese, avrebbe rapporti con Dan. Contatti stretti e sospetti che avrebbero spinto il presidente del Valencia, Amedeo Salvo, a interrompere a gennaio la trattativa di vendita quando ormai mancava solo la firma. Per le stesse ragioni Lim avrebbe ricevuto nei primi mesi del 2014 un trattamento freddo e distaccato da tutti i club con i quali ha tentato di aprire un canale di lavoro. Aveva sondato, invano, il terreno con il Valencia appunto, ma anche con Deportivo La Coruna, Benfica, Amburgo e persino Bordeaux, per spezzare il dualismo calcistico transalpino di Al Thani (Psg) e Rybolovlev (Monaco).
Lim tra l'altro si sarebbe spinto ben oltre i 500 milioni di euro, promettendo di portare in dote alla Milano rossonera l'attaccante bosniaco del City Dzeko, oltre al bomber Rodrigo e al centrocampista André Gomes, entrambi in forza al Benfica.
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