Il sogno proibito della Roma non finisce certo qui, il campionato è appena a un terzo del suo cammino. Ma aver perso in casa contro Inter e Napoli (ovvero le due pretendenti principali al titolo) con due gol regalati in contropiede è un campanello d'allarme per Gasp e la sua truppa. Nulla di compromesso per i giallorossi, questo torneo fatto di sorpassi e controsorpassi può regalare sorprese ogni settimana. Ma ora che la squadra di Conte sembra essersi ripresa dalla crisi in A e in Europa (c'è voluto lo sfogo pesante del tecnico per risvegliare un gruppo comunque penalizzato da tante assenze) ed è tornata in testa insieme al Milan, di sicuro non vorrà fermarsi. Anche se nella ripresa ha subìto troppo l'iniziativa dei padroni di casa ma è stato bravo con le buone (e con le cattive) a contenere gli avversari.
Gasperini ha sofferto e si è arrabbiato molto nella Quiet Room della tribuna dove è stato costretto a seguire la gara per la squalifica: prima per il gol incassato, poi per un retropassaggio sbagliato di Pellegrini a Svilar. La sua Roma ha commesso tanti errori in fase di costruzione e almeno nel primo tempo ha patito i raddoppi, la pressione e il recupero elle seconde palle del Napoli. Il Koné recuperato a tempo di record, ma non al top dopo l'infortunio alla caviglia in Coppa, si è sacrificato in marcatura quasi a uomo su Lobotka finendo per non regalare le sue inventive al servizio della squadra. In più Cristante soccombe nel duello con Mc Tominay in gran stato di forma. L'aver poi rispolverato Ferguson titolare non si è rivelato scelta felice (sostituzione con Baldanzi dopo l'intervallo) e la Roma ancora una volta si è trovata "spuntata" creando solo un pericolo nel finale a Milinkovic-Savic, nonostante il forcing durato tutto il secondo tempo.
Dal canto suo il Napoli ha trovato in Neres l'uomo della svolta. Intanto per i gol (il secondo consecutivo dopo quello all'Atalanta, stavolta pure decisivo) e poi per i suoi movimenti anomali che creano difficoltà alle difese avversarie. La sua rete arrivata con una ripartenza micidiale è nata da un contrasto tra Rrahmani e Koné non punito dall'arbitro (e conseguente protesta vivace dei romanisti) perchè aveva considerato l'intervento del difensore kosovaro prima sul pallone e poi sulla gamba, ma ha legittimato il buon primo tempo degli azzurri. Peccato per l'infortunio (da valutare) che rischia di affollare ancora la già piena infermeria del Napoli.
Persino l'ingresso di Dybala e gli altri cambi non sono riusciti a cambiare il volto della gara. Resta quindi saldo il dato di un Napoli che nelle ultime 12 sfide con la Roma, ha perso solo una volta (tre anni fa). E all'Olimpico negli ultimi 10 precedenti i partenopei hanno lasciato i tre punti solo in due occasioni.
Il Napoli aveva perso tre delle ultime quattro trasferte e si rifà nella notte più importante. La Roma viene "rimandata" nella corsa al titolo, ma resta nella zona alta dove Gasperini e i Friedkin vorrebbero vederla a maggio prossimo.