L'Italia dei piccoletti è la migliore che c'è. Anche senza "codice"

A casa Criscito e Gilardino, c'è Pepito Rossi. Sorprese Darmian e Pasqual. Mirante a tempo, Chiellini "salvato" scatena polemiche sul web

L'Italia dei piccoletti è la migliore che c'è. Anche senza "codice"

Trentuno non trenta, tanto per non farsi mancare niente. Trentuno italiani per fare un'Italia che non sia un'Italietta. Trentuno perché quello in più, Mirante portiere del Parma, è chiamato ad allenarsi con la squadra e pronto al rimpiazzo fino al 2 giugno, giorno in cui Cesare Prandelli dovrà annunciare la lista dei 23 fortunati e prescelti per il Brasile. Italia con piccoletti di successo (Rossi, Cassano, Insigne), con qualche scelta non scontata (Darmian, Pasqual e Ranocchia), con un folto gruppo di centrocampisti (10 come i difensori) e quanto di meglio offre in attacco: un settebello di giovani e vecchie speranze. Destro e Immobile si sono meritati il biglietto a suon di gol, Cassano e Rossi hanno qualità che altri si sognano, Balotelli è l'eterna speranza e tira molto bene da lontano, Cerci e Insigne hanno il guizzo non sempre la continuità.

Sei juventini in partenza: il minimo garantibile. Prandelli deve aver sentito il cuore sanguinare quando ha defalcato dalla lista uno dei suoi prodi: aveva già tolto illusioni a Toni e Totti, ieri ha messo la riga sul nome di Gilardino. Il centravanti tutto fare non è passato di moda, ma la piazza e le speranze puntano più sul recupero di Pepito Rossi: per un Pepito («grazie a tutti» ha scritto su twitter) si può rischiare qualcosa, il Gila è un centravanti conosciuto per il buon sangue ma anche per i limiti. D'accordo, poi qualcuno avanza la battuta: centravanti eticamente corretto, quindi non serve. In quest'Italia gli eticamente corretti si contano. Più facile elencare gli eticamente scorretti per varie ragioni: da Cassano a Balotelli, da Chiellini a De Rossi, anche Destro e Immobile possono dire la loro. Il caso Chiellini mette tutti tranquilli, lo sventolato codice etico di Prandelli pretenderebbe piuttosto un'etica del codice. Ma il ct se l'è dimenticata in qualche cassetto. La convocazione del difensore juventino è una garanzia alla grinta della difesa, un po' meno al restare in campo: a livello internazionale i suoi falli non passano inosservati come in Italia. Il ct rischia la credibilità in tanti sensi. Gli assaltatori del web si sono scatenati contro il suo doppio e triplo pesismo, in termini di etica e codice conseguente. Come dare torto? Le dichiarazioni sul codice hanno contribuito all'autogol. L'ultima (caso Destro) lo ha infilato nel girone dei fessi che parlano: «Chi sbaglierà nell'ultimo mese, starà a casa. Sono stanco di queste cose». Appunto: Chiellini ha sbagliato, ma partirà. Era meglio evitare chiacchiere e codici. La coerenza talvolta obbliga a scelte feroci.

Ancora fuori, ma stavolta solo per decisa scelta tecnica, e non per strane valutazioni moralistiche, il Criscito allevato da Spalletti a San Pietroburgo. Non c'è neppure Florenzi, calciatore multi uso nella Roma, non abbastanza per il ct che ha rinunciato anche al recupero di Giaccherini. Chi gioca all'estero ha vita dura in nazionale: leggi Diamanti, Giaccherini e Criscito. Ma se abiti a Parigi, magari te la cavi meglio (Verratti, Thiago Motta, Sirigu). Sarà questione di distanze chilometriche?

Parola alla difesa per le sorprese: pescato il Darmian del Torino, scuola Milan, nato per essere terzino o centrale difensivo e magari utile ad escludere qualcuno in più nel gruppo difensivo. Ci sono anche Pasqual e Ranocchia che potrebbero tornare a casa prima di prendere l'aereo, ma intanto si giocheranno le chances fino al 2 giugno, allenamento dopo allenamento, compresa l'amichevole del 31 maggio a Londra contro la Repubblica d'Irlanda. Paletta e Romulo (considerato a centrocampo ed è un'indicazione) sono il quid esotico, Verratti dovrà sgomitare contro Thiago Motta.

In sintesi: è l'Italia più decente che il nostro campionato possa offrire.

Ci saranno pure errori od omissioni, ma di poco conto. Lunedì raduno a Coverciano, martedì Prandelli spiegherà le scelte, poi tutti al lavoro fino al 22 maggio, tre giorni di vacanza e ritorno a Coverciano: dal 25 maggio comincia il Brasile carnival.

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