L'orso polare è quasi terminato. Lui è l'ultimo ad essere uscito dal cesello di Emma Billbaeck, la scultrice svedese che ha lavorato anche il ghiaccio per allestire la festa e l'abbraccio di Falun, dove da oggi al 1°marzo si disputano i Mondiali di fondo, salto e combinata nordica. A 233 km a nord di Stoccolma, Falun era la patria del rame. I nostri ci vanno pure a caccia di metalli, già forgiati come medaglie, se possibile. Dopo lo "zero tituli" dei cugini dello sci alpino, rientrati dal Colorado a testa bassa, il testimone passa ai "faticatori" della neve e ai saltatori. La delegazione azzurra conta su 14 fondisti, sei saltatori e cinque combinatisti. Fra di loro ci sono le due "principesse dell'aria", le saltatrici Evelyn Insam ed Elena Runggaldier che hanno aperto la via "en rose" agli ultimi Giochi di Sochi. Quattro gli esordienti: i fondisti De Fabiani e Rastelli, i saltatori Cecon e Varesco. Uno, grandissimo, il veterano: Giorgio Di Centa, classe 1972, 3 medaglie olimpiche e 4 mondiali. Lui se la giocherà soprattutto nella "sua" 50 km, la gara degli "ironman" dove fu d'oro a Torino 2006.
L'ultima edizione, nel 2013 in Val di Fiemme, fu avara con l'Italia, nel mezzo di un cambio generazionale che in parte non si è ancora concluso: solo un'amara medaglia di legno nella staffetta maschile e non si consolò con la quinta piazza nella team sprint sempre maschile. E sempre con Federico Pellegrino. Lui, poliziotto di Nus, nel frattempo non solo è diventato grande, ma ha anche indossato il pettorale rosso di leader nelle sprint, proprio grazie a tre vittorie consecutive in coppa del mondo fra dicembre e gennaio. Davos, Val Mustair e Rybinsk. Poi lo scorso fine settimana si è inceppato a Oestersund, chiudendo decimo. Un giro a vuoto che non ha scalfito le sue sicurezze: «Ho fatto il salto di qualità», spiega Pellegrino. La sua gara sarà domani, a tecnica non libera, ma classica, quel "passo alternato", da sempre tallone d'Achille per gli azzurri.
Alla guida del Nordico quest'anno è tornato Giuseppe Chenetti, che negli ultimi anni era passato alla Combinata portando Alessandro Pittin a vincere lo storico bronzo olimpico di
Vancouver nel 2010. Oggi il combinatista friulano è a caccia di riscatto. Pittin ha la stessa età di Pellegrino e viene da Tolmezzo come Di Centa. Alfa e omega. Saggezza e futuro corrono sugli sci sottili a caccia di emozione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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