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L'Italia rischia di andare alle Olimpiadi di Tokyo senza inno e bandiera

Gli azzurri rischiano di partecipare ai Giochi da "atleti indipendenti" e in caso di vittoria non risuonerebbe l'Inno di Mameli per colpa di un pasticcio del governo. A rischio anche Milano-Cortina 2026

L'Italia rischia di andare alle Olimpiadi di Tokyo senza inno e bandiera

Il campanello d'allarme era suonato a fine 2020, con Giovanni Malagò che aveva già avvertito il governo sulle conseguenze che potrebbero scaturire in seguito al pasticcio combinato dall'esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Il rischio sempre più concreto è che l'Italia possa partecipare alle Olimpiadi di Tokyo senza inno e bandiera. Si tratterebbe di una sanzione che arriverebbe direttamente dal Comitato olimpico internazionale qualora non venisse garantita l'autonomia del Coni. Allo stato attuale, infatti, il Comitato olimpico nazionale italiano viola la Carta olimpica e nello specifico l'articolo 27. La motivazione riguarda la perdita di autonomia e competenza da parte del Coni.

La situazione paradossale coinvolge direttamente il governo italiano, con in primis il Ministero dello Sport guidato da Vincenzo Spadafora. In sostanza, agli azzurri sarebbe consentito partecipare ai Giochi ma solo da "atleti indipendenti". E in caso di vittoria non risuonerebbe l'inno di Mameli, bensì quello del Cio. Il prossimo 27 gennaio si terrà una riunione del Comitato olimpico internazionale in cui il nostro Paese rischia di essere sospeso, così come già accaduto alla Russia e come avvenne in passato anche a Bielorussia, India e Kuwait. A quel punto l'esecutivo giallorosso avrebbe 2 mesi di tempo per correre ai ripari e trovare una soluzione gradita al Cio. Come se non bastasse, c'è l'ombra pure di una revoca delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026.

Rischio molto elevato

Malagò ha spiegato la situazione e ha riferito quanto sia concreta la possibilità di andare a Tokyo senza inno e bandiera: "Il rischio è molto elevato perché, dopo aver speso impegni e promesse senza essere riusciti a ottenere la soluzione, siamo arrivati all'ultimo miglio. È abbastanza imbarazzante essere arrivati a questo punto". Il presidente del Coni spera che chi ha l'onere e la responsabilità di trovare la soluzione "quantomeno mantenga la parola". Anche perché "sarebbe un danno di immagine spaventoso".

Visto che sono scaduti tutti i decreti attuativi precedenti e la Legge delega, bisognerebbe fare un decreto per sistemare tutta la situazione. E allora perché rischiamo? Il problema è che i partiti che formano questo governo litigano su tutto e non riescono a trovare una soluzione nemmeno su questo fronte. "Ormai tutti riconoscono che è una cosa assolutamente da fare, ma non c’è l’accordo su come scrivere la soluzione del problema tra le forze di maggioranza. Noi abbiamo una urgenza drammatica", ha spiegato Malagò. Il 27 gennaio è la data limite perché è l'ultimo Comitato Esecutivo che farà il Cio prima delle elezioni del Cio stesso in cui si rinnovano le cariche: "Noi poi dal 27 gennaio finiamo direttamente a marzo e le Olimpiadi cominciano il 23 luglio".

"È una follia"

Sulla questione è intervenuto Matteo Salvini, che si è detto sconcertato per il pasticcio giallorosso: "Sarebbe folle che l'Italia pagasse anche alle Olimpiadi per i litigi all'interno del governo: è noto che è tutto bloccato perché Partito democratico e Movimento 5 Stelle la vedono in maniera diversa". L'auspicio del leader della Lega è che non si metta a rischio neanche una grande conquista come le Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026 che poterà risorse da Nord a Sud "con un indotto da 5 miliardi di euro di incassi e investimenti su strade, ferrovie e impianti sportivi che altrimenti ci sogneremmo". La soluzione proposta è quella di tutelare l'autonomia dello sport con una gestione più collegiale rispetto al passato, "coinvolgendo soprattutto le federazioni e le associazioni di base".

Il premier Conte, riferisce Goffredo Bettini, ha assicurato che questo impegno sarà mantenuto. "Serve un decreto che possa trovare il massimo del consenso. Sarebbe una tragedia non poter partecipare alle Olimpiadi con la bandiera e le squadre italiane. Conte si è impegnato a risolvere la questione a stretto giro. Siamo certi che questa situazione si risolverà", ha dichiarato il dirigente nazionale del Pd.

Magari prima del 27 gennaio, quando ci sarà la riunione dell'Esecutivo del Cio.

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