L'Udinese si è regalata lo stadio che si muove

Domenica contro la Juventus inaugura l'ex Friuli rivoluzionato Impianto modulare: le tribune si spostano per aumentare i posti

L'Udinese si è regalata lo stadio che si muove

Le tanto decantate forme di sponsorizzazione vigenti nei campionati esteri iniziano a trovare libero sfogo anche nella nostra Serie A. Che per una volta cerca di uscire dal solo e tanto decantato lauto introito derivante dalla vendita dei diritti televisivi e cerca nuovi canali di monetizzazione. Come sempre è l'Udinese l'apripista per il nuovo: la società della famiglia Pozzo, infatti, è la prima nel mondo del calcio del Bel Paese ad accogliere una sponsorizzazione derivante dal settore automotive, una fetta dell'economia che ha disponibilità e fame di emergere; e che ha chiuso il 2015 con un incremento di vendite e fatturati del 15%.Ma, oltre alla mera sponsorizzazione da quasi un milione di euro, a tenere banco è il come questa si è sviluppata: perché l'incontro tra Dacia, marchio di origine rumena facente parte del Gruppo Renault, e l'Udinese è andato ben oltre la cessione del singolo naming rights (ovvero etichettare con il nome Dacia Arena lo stadio dei bianconeri). Le due aziende hanno infatti deciso di realizzare un impianto nuovo, evoluto, con dimensioni concrete e lontane da fronzoli irreali; una struttura tecnologicamente all'avanguardia e, si spera, capace di portare nelle casse societarie nuovi introiti.Sul nome dell'impianto si è creato anche un piccolo giallo, dovuto a motivi politico-amministrativi: a causa di non meglio specificati vincoli burocratici legati al nome Friuli, l'azienda automotive ha dovuto rinunciare a sfruttare completamente questa opportunità commerciale e, come spesso accade, si è trovato un compromesso nel denominare l'impianto Stadio Friuli-Dacia Arena. Il Comune riceverà comunque il 20% della sponsorizzazione per cinque anni, con un minimo garantito di almeno 150mila euro, che potrà utilizzare per realizzare servizi per i cittadini.In compenso la partnership tra le due aziende ha dato vita ad un prodotto unico, con una struttura pensata e concepita con standard di sicurezza rivoluzionari. Si tratterà, infatti, del primo stadio in Italia senza barriere, con una capienza di 18.000 posti, modulabile fino a 25.000 posti, con la caratteristica dei seggiolini multicolori (sullo stile dell'Alvalade, stadio dello Sporting Lisbona) che eventualmente possono dare l'illusione ottica del tutto esaurito. L'idea di innovazione, d'altra parte, si percepisce già dall'esterno, che presenta una struttura ricoperta da un originale rivestimento a diamante. I lavori si sono concentrati soprattutto su spogliatoi, vecchia tribuna e campi del centro sportivo Bruseschi. L'investimento totale è stato di circa 35 milioni di euro, che diventeranno 50 a lavori finiti. Perché infatti verrà ancora rifatto il look alla facciata della tribuna e verranno chiusi i lati a spigolo con le nuove curve. Inoltre ci sarà la rimozione totale delle ringhiere a delimitazione dei settori e sarà eliminato anche il fossato che divide la tribuna dal campo di gioco. E le panchine saranno avvicinate al pubblico, in pieno stile inglese.Avere uno stadio sponsorizzato non è una novità assoluta per l'Italia: in precedenza ci fu il Giglio a Reggio Emilia oggi Mapei Stadium; ma è la prima volta che uno stadio si rinnova completamente a braccetto con un'azienda del settore automotive. A dieci anni dalle prime voci di ristrutturazione del Friuli e dopo un anno e mezzo dall'azione delle prime ruspe, ecco finalmente la nuova struttura: l'esordio a pieno regime dopodomani, ore 15, in occasione di Udinese-Juventus.

La Dacia Arena si veste a festa per accogliere la Vecchia Signora e, per l'occasione, metterà in mostra anche il nuovo sistema di videosorveglianza, che rispetto a quelli tradizionali realizza un filmato continuo e preciso di tutto ciò che accade all'interno dello stadio per tutta la durata dell'evento. Entro fine mese, poi, la copertura delle telecamere sarà estesa anche all'esterno dello stadio.

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