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Lukaku sbaglia tutto. Inter, la decima caduta: quarto posto a rischio

Terzo ko di fila per i nerazzurri: l'ultima volta 6 anni fa. Il belga si ferma dopo i gol in nazionale

Lukaku sbaglia tutto. Inter, la decima caduta: quarto posto a rischio

Milano. Adesso i guai sono dell'Inter, non solo di Inzaghi. Anche la Fiorentina sbanca San Siro nerazzurro: decima sconfitta in 28 partite di campionato, quarta in casa, terzo k.o. consecutivo dopo Spezia e Juventus, quarto nelle ultime 5 partite. Serve altro? Sì, martedì l'Inter torna allo Stadium juventino e sarà molto più di una semifinale di Coppa Italia. Brava e bella la Fiorentina di Italiano, all'ottava vittoria consecutiva fra campionato e Conference League. La sosta non ha alterato i trend: l'Inter continua a scendere, la Viola a scalare posizioni.

I guai sono dell'Inter perché da una giornata all'altra aumentano le chances di restare fuori dalla prossima Champions League, traguardo di sopravvivenza per le economie del club. E del resto, se hai già perso 10 volte a 2 mesi dalla fine, non dovrai poi sorprenderti se non agganci l'Europa più importante.

Una partita bella e avvincente, anche equilibrata. In cui alla fine prevale chi sbaglia di meno. Inzaghi recrimina per le occasioni fallite dai suoi giocatori, clamoroso l'errore di Lukaku a metà del secondo tempo, quando va col sinistro su un pallone che il destro spingerebbe facilmente in porta, a un metro (uno) dalla porta. Vogliamo parlare della ciccata clamorosa di Ikoné a Onana già steso in terra, poco prima dell'intervallo?

Il portiere nerazzurro ha il suo stile, pare che piaccia anche all'estero, vedremo se davvero c'è qualcuno che pagherà 40 e più milioni per strapparlo all'Inter, però troppe volte compie errori di grammatica nel ruolo, come quando smanaccia a dita aperta il colpo di testa di Cvabral (che salta su Gosens) e rimette il pallone a centro area, dove Bonaventura è due volte più veloce di Bastoni (6 milioni per restare?) e firma la vittoria, che per lui, ex milanista, vale doppio.

Barella centra un palo, ma la Fiorentina sciupa almeno un paio di occasioni ghiotte in contropiede, per rendere meno palpitante il suo finale. Non che quello dell'Inter sia un assalto, anzi. Giusto un po' di confusione perché prima Lautaro (per Correa, il solito niente) e poi Dzeko si sommano a Lukaku. L'area viola si popola, Italiano si mette a 5 in difesa, ma a Terraciano non servono miracoli. Le parate migliori e più difficile restano quelle di Onana, la prima dopo 33 secondi, su Ikoné, uno che se un giorno impara a centrare la porta, con quel passo che si ritrova diventa un campione.

Male Lukaku e come lui Brozovic, i più attesi. Il croato tocca pochi palloni, uno solo importante, quando innesca Dumfries e lui Lukaku. Era ancora 0-0, se Big Rom fosse stato quello di un tempo, sarebbe stata un'altra partita. Lo stesso Inzaghi ammette: «Se avesse fatto due gol... Non arriviamo alla Juventus nel momento migliore. Ci sarà un confronto con la società, con i giocatori.

Quello che stiamo facendo non basta».

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