
Danilo Gallinari ha raggiunto ieri a Roma l'ItalBasket, pronto per quella che sarà la sua ultima avventura con la Nazionale, e poi deciderà del suo destino. Chi invece ha preso la sofferta decisione è stato Marco Belinelli. A 39 anni, il figlio di San Giovanni in Persiceto ha deciso di appendere le scarpe al chiodo: "Ci ho messo il cuore. Ogni briciolo di me stesso. Ogni singolo giorno. La pallacanestro mi ha dato tutto e io ho dato tutto a lei. Non è facile dire addio. Ma è il momento. Porto con me ogni emozione, ogni sacrificio, ogni applauso".
Si potrebbero sciorinare momenti e giocate iconiche del Beli in questo suo meraviglioso percorso - e ce ne sarebbero tanti - ma per rendere l'idea di che giocatore sia stato basterebbero le parole di Jaylen Brown. Il fuoriclasse dei Celtics, Mvp delle Finals 2024, in un'intervista ha scioccato tutti quando, alla domanda su chi fosse il giocatore più difficile da marcare - e nel suo ruolo sfida regolarmente i top della Lega - ha risposto: "Onesto? Marco Belinelli. Ogni volta che ci giocavo contro mi faceva impazzire. Non smetteva mai di muoversi e mi toccava inseguirlo per tutto il campo, dietro ogni blocco". Li ha fatti impazzire tutti, tra NBA, Serie A ed Eurolega, con quelle scientifiche uscite dai blocchi e quel tiro prevedibile - perché sapevi che lui avrebbe tirato comunque - ma dannatamente micidiale. E lo ha sempre fatto con una disarmante seraficità. Un uomo tranquillo visto da fuori: riservato, mai fuori posto, ma con un possente fuoco agonistico dentro, che lo ha portato a giocare 13 stagioni in NBA, conquistando il titolo nel 2014 con gli Spurs.
Quando il sogno americano è finito, ha accettato la sfida con la sua Virtus Bologna, riportandola prima in Eurolega e poi per due volte sul tetto d'Italia, nel 2021 e quest'anno, a coronamento di una carriera da vincente. È mancato solo l'acuto con la Nazionale, in un cammino esemplare. Il basket italiano saluta un campione, ma più di tutto un esempio di dedizione e passione.