Madrid, sogno finale o fine per la Signora del marziano

Madrid, sogno finale o fine per la Signora del marziano

La Juventus torna a Madrid dove si era conclusa la sua ultima avventura di Champions. Non è più il Bernabeu ma il Wanda Metropolitano, non ci sono più le merengues ma i colchoneros ma è sempre roba serissima, tosta, è la coppa più importante. Cristiano Ronaldo torna a Madrid dove, in quella sera dell'undici aprile del duemila e diciotto, aveva messo fine, con il rigore all'ultimo secondo, alle speranze della squadra che oggi punta proprio su di lui per sconfiggere non soltanto l'avversario ma altre maledizioni. Superfluo dire che questa sia la stazione di passaggio o di arrivo per il club bianconero. Per gli effetti tecnici, psicologici, finanziari. L'Atletico ha tutte le caratteristiche per intossicare il gioco bianconero, sa difendersi, sa attaccare, sa speculare, sa aggredire, non ha un football spettacolare ma nemmeno Allegri rincorre l'estetica e bada al sodo, a un pragmatismo non così prosaico come quello di Simeone ma, comunque, di altissimo rendimento. Cristiano Ronaldo mai ha segnato nello stadio che fu Calderon e oggi Wanda, per i dieci milioni annui dello sponsor cinese, e Metropolitano come la storia insegna dalle parti del Manzanarre. Cristiano Ronaldo meriterebbe la fascia di capitano, questione molto di moda, in queste ore, nei peggiori bar di Milano. Sarebbe un messaggio forte per l'altro club della capitale di Spagna e per lui stesso, re della Champions e protagonista atteso della partita di questa sera. Non sarà così, i sogni restano nel cassetto, Chiellini scambierà il gagliardetto con Godin, difensori entrambi simbolo più del carattere delle due squadre che della propria leadership all'interno dello spogliatoio. Sono altri i confronti che mettono ansia a Simeone ed Allegri. La Juventus deve temere e tenere l'avvio dei materassai, un eventuale vantaggio di questi li porterebbe ad arroccarsi e a ribattere con il contropiede velenosissimo di Griezmann e di Morata o con la rocciosa potenza di Diego Costa. Dunque Allegri sa bene che la fase iniziale, oltre allo studio prudente dei rivali, dovrà mandare messaggi forti agli spagnoli, una Juventus consapevole della propria condizione attuale, del primato in campionato e della voglia di ribadire di essere tra le favorite alla coppa.

Questo il manifesto della vigilia, turbata dall'imprevisto Khedira, che verrà affrontato oggi dai medici e dallo stesso calciatore tedesco e che comunque preoccupa tutto l'ambiente bianconero. Lo strano calendario Uefa prevede il ritorno a venti giorni. Molte cose potrebbero accadere nel frattempo. Ma molte cose dovranno accadere questa sera.

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