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Derby tra eurodeluse

La "maledizione spagnola" le ha fatte uscire entrambe dalla Champions, ma in campionato si passano il testimone dello scudetto. E del bel gioco...

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Milano - A prima vista Inter-Napoli è un po' il derby delle eurodeluse, appena uscite dalla Champions per mano di due squadre spagnole. Ma a guardarla meglio è anche la staffetta dello scudetto e allora è chiaro che l'unico piatto veramente vuoto è quello di De Laurentiis, entrato in questa stagione da campione e già uscito da tutto.

Inter-Napoli atto terzo, ma ovviamente Calzona per la prima volta contro Inzaghi. Mazzarri ha sfidato 2 volte l'Inter e ha sempre perso, non senza rimpianti sia in campionato sia in Arabia Saudita. Garcia non ha fatto nemmeno in tempo, liquidato a metà novembre, da quarto in classifica e a meno 10. Perché cambiare in corsa non sempre porta bene, anzi. Dipende soprattutto come. Inzaghi riparte da Bologna, dove ha vinto la scorsa settimana, per mettersi il più rapidamente alle spalle l'amarezza di Madrid. Provare a vincerle tutte è il nuovo obiettivo che ha dato alla sua Inter, per provare a passare alla storia ed essere ricordata in futuro non solo come la più bella, ma anche quella con più punti. Non sarà semplice, ma inseguire il record della Juventus di Conte 2014 (102 punti) serve a regalarsi nuovi stimoli. Restando 10 partite, 9 vanno vinte e 1 pareggiata. A oggi, le vittorie consecutive in campionato sono già 10, a 20 non è mai arrivato nessuno (il primato è dell'Inter di Mancini, che si fermò a 17 nella stagione post Calciopoli). Calzona ci prova, arruola in extremis Osimhen anche se solo dopo pranzo deciderà se rischiarlo o meno. Cholito Simeone pronto a sostituirlo, non solo nel nome di papà. Il Napoli campione rischia di restare fuori dalla prossima Europa, un salto all'indietro che nessuno avrebbe potuto ipotizzare, ma che è figlio degli errori commessi dal presidente dal giorno del trionfo in poi. E gli errori quasi sempre si pagano. Resta il rimpianto dell'impresa a lungo assaporata a Barcellona, resta il rammarico dell'esclusione dal Mondiale per club, che ADL (forse) proverà a rincorrere con le carte bollate, resta la sensazione forte di un bel giocattolo rotto troppo in fretta. Zielinski per l'ultima volta contro l'Inter, anche se dalla panchina.

Qualche dubbio ce l'ha anche Inzaghi, che però non rinuncerà a Lautaro Martinez e anzi da qui al 26 maggio proverà in ogni modo a spingerlo non solo verso il titolo dei bomber, ma anche al record del campionato italiano (Higuain e Immobile a quota 36). Da capire se sarà ThuLa dall'inizio o meno. Thuram, da poco rientrato dall'infortunio, a Madrid è uscito stremato, per cui potrebbe partire Sanchez. Per lo stesso motivo, anche Calhanoglu potrebbe essere utilizzato part-time, in staffetta con Asllani.

In difesa chance per Bisseck (riposa Pavard) e possibile esordio dal primo minuto per Buchanan.

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