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Il Mancio fa la diagnosi: "La mia Italia non è malata"

Il ct riceve gli elogi da Conte poi guarda avanti: «Strada tracciata, ma dobbiamo soffrire ancora»

Il Mancio fa la diagnosi: "La mia Italia non è malata"

La Nazionale riaccende la voglia di azzurro degli italiani, quantomeno dei milanesi. Per la gara di sabato a San Siro col Portogallo decisiva per rincorrere il primo posto del girone di Nations League sono stati già venduti 52mila biglietti. Mancini ringrazia: «A Milano la Nazionale è sempre accolta con grande passione, cercheremo di dare una bella soddisfazione ai nostri tifosi perché l'obiettivo non cambia: vincere per sperare nel primato anche se dipenderà da altri risultati».

Il ct ha ricevuto la benedizione di Antonio Conte: «È l'inizio di un lungo percorso - ha detto -, Roberto è la persona giusta. Vedo tanti giovani bravi, penso che nelle ultime due partite la Nazionale abbia espresso un buon calcio, una buona organizzazione». Migliorare, ecco il mantra di Mancini: «Parlare di Italia guarita è una parola grossa, ma non penso che sia mai stata malata. Bisogna fare meglio per tirarsi fuori da un momento difficile. Vogliamo continuare sulla strada della Polonia, possiamo migliorare molte cose. Bisogna essere capaci di soffrire fino alla fine evitando di prendere un contropiede, come è accaduto, che rischia di compromettere tutto dopo una partita stradominata». L'altro mantra è il capitolo bocciati. La Nazionale ha le porte girevoli: si entra, si esce e si rientra, a patto di fare bene nei propri club: «Balotelli? Qui non è bocciato nessuno, tutti fanno parte del gruppo. Chi gioca bene viene chiamato. Mi fa piacere, ad esempio, che dopo la convocazione azzurra Di Francesco abbia utilizzato Zaniolo nella Roma».

Il tema viene ribadito per El Sharaawy. Su Belotti dice qualcosa di diverso: «Vale il discorso per gli altri, però credo che lui possa dare tanto di più perché due anni fa ha fatto un campionato straordinario. Deve tornare a quel livello, poi sarà chiamato sicuramente». Bernardeschi, invece, non è al massimo: «È disponibile, non è stato rischiato in coppa. Ora vediamo come sta, altrimenti uno di quelli che sono qui lo sostituirà». Ancelotti ha detto basta insulti, sarebbe arrivato il momento di sospendere le partite: «Potrebbe essere un segnale - ha spiegato il ct -. All'estero queste cose non accadono». Il Mancio difende anche Mourinho: «Non mi pare abbia fatto niente di particolare, dopo tanta pressione ci può stare».

Panchina d'Oro: «Allegri vince sempre il campionato, l'ho votato anche io. Può farcela anche in Champions, la Juve è tra le favorite con Psg, City, Barcellona e Real». Poi Ronaldo: «Può rivincere il Pallone d'Oro». Higuain, invece, ha perso partita e calma: «Ha chiesto scusa, in campo certe cose possono capitare. È un grande giocatore». Flash sui nuovi: «Grifo era stato già chiamato in Under 19 e 21, Sensi è tecnicamente bravo, gioca a buoni livelli da anni. Tonali ha solo 18 anni, ma l'ho seguito bene all'Europeo Under 19. Ha grande qualità, lo superano difficilmente ed è ancora in fase di crescita per il ruolo: per ora fa l'interno e il regista. In questi 10 giorni conoscerò meglio lui e gli altri». Chiusura su Ventura: «Speravo potesse riabilitarsi, mi dispiace che sia andata così».

Il 20 novembre a Genk, nell'amichevole Italia-Usa, prima sperimentazione del Var a livello Uefa.

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