Mancio, mal di rimonte con epidemia di rossi

Nerazzurri ribaltati troppe volte, soprattutto nel finale E adesso c'è chi rimpiange addirittura Mazzarri...

Mancio, mal di rimonte con epidemia di rossi

All'Olimpico nel derby si era visto un Torino scarso, ma talmente scarso che sembrava impossibile avesse tutti quei punti in classifica. L'Inter invece aveva dato vita a due partite incoraggianti, in coppa con la Juventus e a Roma. Adesso siamo qui a celebrare Ventura con Urbano Cairo che assicura che non ha mai avuto intenzione di mollarlo, mentre all'Inter tiene banco il fallimento Mancini, si invoca Mazzarri, Ranieri è un rimpianto. Squilibri da tifosi identici agli squilibri della squadra, problemi di testa per entrambi.La metamorfosi in effetti è da dottore, ma uno bravo, quando tutti e undici, e poi i subentrati, sono ridotti a quel modo significa che il virus si è propagato, e non ne è esente la direzione tecnica. L'Inter è estrema perché è una iperbole, esagera, non perde, si sgretola, e si trascina dietro tutto. Il Mancio se l'è presa con gli assenti Ljajic e Santon sul gol di Molinaro, si riferiva a quell'episodio non alla carriera, anche se poi uno l'ha tolto, e l'altro è rimasto in campo fino al 40' perché Miranda s'era fatto espellere. Ma la sconfitta non è di quei due, è di tutti, non ce n'era uno riconoscibile se non fosse stato per il nome sulla schiena.

Ci sono partite come quella di domenica sera in cui la malattia si palesa in modo sfacciato, ma ce ne sono state altre ben più gravi. L'Inter è riuscita a gettare 7 punti negli ultimi cinque minuti di gara, madre di tutte Inter-Lazio 1-2 gol di Candreva al 42' st, primo sfilacciamento interno, paginate di piombo, fine dell'idillio. Inter-Carpi 1-1, gol di Lasagna che stava ancora facendo riscaldamento al 47' st. Alla 19ª il Sassuolo sbanca San Siro con un gol di Berardi al 49' st, il 14 febbraio Babacar a Firenze segna al 46' st, 2-1 per la Fiorentina, il gol di Nainggolan al 39' st all'Olimpico vale due punti in meno, una dose massiccia di autostima e nuovamente il terzo posto a uno sputo. Altri segnali importanti del sintomo che attanaglia il gruppo: domenica sera decimo cartellino rosso del campionato, un espulso ogni tre partite, quasi record di stagione. La squadra gioca meglio in dieci, quando salgono le motivazioni e subentra una sorta di rivolta individuale all'affronto che poi si propaga, in inferiorità numerica per tre quarti d'ora al San Paolo ha dato spettacolo. Adesso è nuovamente addio all'Europa che conta, l'ennesima, e questa volta è seria, si è messa contro anche il destino che le aveva sistemato un posticipo tranquillo dopo la caduta di Napoli e Milan, il pari dei viola e un rigore dopo un quarto d'ora. Poco snob criticare Guida, Nagatomo taglia la strada a Belotti, lo prende in area, da ultimo uomo, eccetera, eccetera, se il granata ha simulato, dategli una dozzina di giornate ma lasciamo stare gli arbitri.

In tutto questo si salva Thohir. Siamo in controtendenza? Forse. Non dice una parola di italiano, arriva qui una volta al mese a pagare gli stipendi, cerca amici e non ha ancora fatto marcia indietro. Più interista di tanti.

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