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Quel marcatore spietato chiamato Covid

Sena non ha superato le visite per l'idoneità: risolto il contratto con lo Spezia

Quel marcatore spietato chiamato Covid

«A Leo Sena i migliori auguri per un futuro denso di soddisfazioni, sportive e non». Magari lo Spezia - squadra per la quale il centrocampista brasiliano ha disputato 19 partite nella stagione 2020-2021 - poteva elaborare una formula un po' meno asfittica per comunicare «di aver trovato l'accordo per la rescissione consensuale del contratto che legava il centrocampista classe '95 al club di via Melara». Questione di sensibilità. Ma tant'è: si sa come le «rescissioni di contratto» lascino poco spazio ai sentimentalismi. Tutta colpa del coronavirus. A luglio dello scorso anno il virus ha cominciato a marcare stretto il calciatore carioca e da allora non lo ha più mollato. Leo ha cercato di liberarsi in ogni modo di quell'avversario spietato, ma non c'è stato verso di sconfiggerlo definitivamente.

La società ligure credeva in lui (tanto da firmare un «quadriennale») e non lo ha mai abbandonato: assistenza totale sia dal punto di vista sanitaria sia sotto il profilo psicologico. Ma non c'è stato verso di tornare alla normalità. Sena (nella foto) si è negativizzato in tempi normali, però gli effetti del long covid hanno posto dei paletti insormontabili al prosieguo della carriera. Almeno qui in Italia. Ricomincerà invece dal Brasile dove le norme per il rilascio del certificato di idoneità agonistica sono «più elastiche». Una scelta obbligata, considerato che il giocatore era già fermo da un anno e i suoi parametri fisiologici continuano a non rispettare le regole per poter tornare in campo. Il brasiliano ha provato in questi mesi a recuperare, sottoponendosi a periodici controlli specialistici. Ma le risposte non sono mai state confortanti, anzi gli è stata diagnosticata anche «una miocardite», patologia (si tratta di un'infiammazione del muscolo cardiaco) assolutamente incompatibile con una qualsiasi attività sportiva professionistica. A giugno l'ultimo test, ma la speranza di rimanere in Italia si è dissolta con l'ennesimo referto medico che ha evidenziato la criticità del quadro clinico. Una situazione che, rispetto all'allarme miocardite, ha due precedenti: il 29enne del Sassuolo, Pedro Obiang, appena rientrato dopo aver saltato l'intera passata stagione, e la pallavolista Francesca Marcon che ha denunciato lo stesso problema.

Per entrambi gli atleti fu ipotizzata una correlazione (ma il nesso causa-effetto è indimostrabile) tra il vaccino covid e un possibile deficit nella funzionalità del cuore.

Terreno delicatissimo su cui si sono esercitati gli opposti partiti «pro» e «anti» vaccino; ottenendo come risultato solo un clamoroso autogol.

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