Un Napoli che si chiude a riccio, fa pretattica, testa il nuovo manto erboso del San Paolo e aspetta la Juventus con la consapevolezza di giocarsi molte delle proprie chance scudetto. La sfida di oggi contro la Vecchia Signora, inutile nasconderlo, dirà a chiare lettere se questo Napoli è finalmente maturato ed è diventata una grande formazione che può veramente lottare per il titolo: «Io mi aspetto sempre che la squadra cresca a livello di prestazioni e anche contro la Juventus dovrà essere così. Spero che i miei giocatori possano fare qualcosa in più di domenica scorsa».
Parole, quelle di Walter Mazzarri, che non lasciano dubbi: il suo Napoli è diventato grande e la gara contro la Juventus è (o deve essere?) il viatico ideale per mostrare a tutti quanto è forte. E l'orgoglio del tecnico toscano, toccato nel profondo, urla rispetto: «Sono tre anni che ci manteniamo a livelli altissimi - puntualizza Mazzarri - e se penso che prima di me, per 23 anni, il Napoli non è mai riuscito ad arrivare nei primi posti, capite che il lavoro che stiamo facendo è qualcosa di incredibile. Ora tutti hanno paura del Napoli».
La formazione è pressoché fatta. Gli unici dubbi verranno sciolti solo a ridosso del match, ma i ballottaggi tra Britos e Gamberini in difesa, Maggio, Zuniga e Armero sugli esterni sono solo dei puntellamenti ad un undici di base che ormai è già definito e collaudato. In attacco toccherà a Pandev aiutare Cavani; il Matador è all'asciutto da un mese e vuole tornare al gol proprio contro la Juventus: «Quando segna è un fuoriclasse, invece quando non li fa è Mazzarri che non lo mette in condizione - si ribella il tecnico - io già prima di Udine gli avevo detto Non pensare al gol, gioca come hai fatto sempre. Lui è un bomber che deve ritrovare la rete facendo un lavoro preciso. Ma resta sempre un grandissimo a prescindere».
Ma gli ultimi risultati non lasciano spazio a molti dubbi: il Napoli ha una sola possibilità, la vittoria, per riaprire il campionato. La squadra di Conte è tornata a +6 dopo il pari dei partenopei contro l'Udinese, Mazzarri non può sbagliare: «Mi sembra facile, per un addetto ai lavori, dire che sia una partita-scudetto, ma ci saranno ancora undici partite e potrà succedere di tutto - prosegue il tecnico -. Sensazioni? Se essere sfavoriti porta bene, allora vi dico che siamo sfavoriti. Loro sono molto in forma e non ti permettono di essere arrembante; ci proveremo e alla fine tireremo le somme».
Uno stadio tutto esaurito e un manto erboso nuovo, rifatto dalla società a tempo di record e costato 200mila euro; due armi in più per questo Napoli? «Il nuovo terreno di gioco era meglio averlo prima, ci sarebbe stato più utile contro altri avversari - conclude Mazzarri -.
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