La Francia concede il bis, il Perù va a casa. Decide un golletto facile facile di Mbappé, predestinato se ce n'è uno, nel finale di un primo tempo che ha visto i transalpini mostrare quasi il meglio del proprio repertorio. Poi, è seguita una ripresa moscia in cui la squadra di Deschamps si è limitata a controllare in maniera attenta quanto stava accadendo sul terreno di gioco: si è presa pure un paio di spaventi, ma alla fine ha festeggiato il passaggio del turno e, nello scontro diretto contro la Danimarca, si giocherà il primato nel girone.
Quanto ai sudamericani, sono invece già giunti al termine della loro avventura, indirizzata in maniera negativa dal rigore sbagliato da Cueva nel match inaugurale del torneo.
Una Francia bella a metà, allora. Con Giroud come previsto in campo dal primo minuto e Griezmann a girargli intorno: tutto molto più logico rispetto alla partita contro l'Australia. Con Pogba pure più attento, coinvolto e propositivo, ma soprattutto con alcuni numeri di alta scuola mostrati da Mbappé. Uno che ha sangue misto famiglia originaria di Camerun e Algeria e piedi che danno del tu al pallone. Venti anni ancora da compiere, per la cronaca, essendo un fine 1998. Impiegati finora benissimo, con tutta una serie di record frantumati: a 17 anni e 62 giorni è diventato per esempio il marcatore più giovane nella storia del Monaco facendo meglio del precedente record di Thierry Henry, a 18 anni e 56 giorni ha messo a segno la sua prima tripletta in Ligue 1, a 18 e due mesi è diventato il giocatore più giovane a raggiungere quota 10 reti nel campionato francese e via di questo passo. Segnando pure alla Juventus e diventando il più giovane giocatore a segnare in una semifinale di Champions League. Poi, la scorsa estate, il passaggio dal Monaco al Psg sulla base di 145 milioni di euro più 35 di bonus: non noccioline, ecco. Quindi, 21 gol stagionali e 16 assist per la seconda vittoria in Ligue 1. Esplosivo a dir poco, Mbappé. E metodico, pure: per arrivare al top a questo Mondiale, ha infatti svolto una preparazione individuale ricorrendo anche alla talassoterapia.
Ieri, per almeno metà partita è risultato pressoché imprendibile segnando anche il gol decisivo con un tocco a porta vuota dopo una bella imbucata di Pogba per Giroud e respinta parziale di Gallese: una conclusione elementare, certo, ma giusto premio per una Francia che fino a quel momento si era fatta preferire ai sudamericani, i quali si erano progressivamente spenti dopo un inizio ai mille all'ora. Poi, nella ripresa, il Perù provava il tutto per tutto: Advincula e Farfan creavano anche qualche situazione potenzialmente pericolosa dalle fasce, Aquino colpiva il palo con un gran tiro da fuori ma Lloris non capitolava.
Così, giochicchiando e rimettendo la testa avanti nel finale con un paio di sortite di Pogba e Matuidi, la Francia centrava il suo obiettivo: sei punti in due partite, una solidità non indifferente e Griezmann ancora da scatenare. Occhio ai Galletti, strada facendo.
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