Mbappè meglio di Titi Henry L'ex Toro Glik: «Predestinato»

Alec Cordolcini

Il paradosso della stagione francese è che il Monaco, puntando sui giovani e sul vivaio, è riuscito a raggiungere quella semifinale di Champions che il Paris Saint Germain ha sempre fallito, a dispetto delle centinaia di milioni di euro investiti dalla proprietà del Qatar. Eppure anche il Monaco è nelle mani di un milionario, il russo Ryblovev, le cui strategie sono però mutate nel corso delle stagioni all'insegna dello spendere meno ma meglio. Ecco quindi un centrocampo Lemar-Bakayoko-Fabinho-Silva dall'età media di 22 anni, e un 18enne salito prepotentemente alla ribalta in attacco accanto al veterano Falcao. Il miglior endorsement a Kylian Mbappè (nella foto sopra) l'ha fatto l'ex Torino Glik, suo compagno di squadra: «Alla sua età chi fa questi numeri è un predestinato. Puoi indovinare per caso 5-6 partite, non 20». Per Mbappè sono stati scomodati paragoni con Henry, ma del resto il record di precocità l'ha scippato proprio all'ex Arsenal, che deteneva il record del giocatore più giovane ad aver superato la doppia cifra di gol in Ligue 1. Mbappè, dopo la rete di domenica al Rennes, è salito a quota 14, per un totale stagionale di 24. Secondo una statistica di Transfermarkt, nessuno nei top 5 campionati europei vanta una media gol (rigori esclusi) e assist per minuto superiore a quella del francese, che segna o realizza un passaggio vincente ogni 61 minuti (Messi, secondo, è a 68, Mertens a 73). Mbappè, che in Champions va a segno da 4 partite consecutive, è già stato oggetto di celebrazioni e strumentalizzazioni.

Nel primo caso in quanto ennesimo fiore all'occhiello di una scuola calcio francese tornata ai massimi livelli (basti pensare ai vari Martial, Coman, Dembele), nel secondo quale perfetto spot per gli anti-Le Pen. Padre camerunense, madre di origini algerine, cresciuto nella parte settentrionale delle banlieue parigine che furono il fulcro dei famigerati scontri del 2005. Un personaggio esplosivo, dentro e fuori dal campo.