Altro che motorini o pedalate assistite, il ciclismo va velocissimo e lo fa inserendo la sesta e affiancando team di F1. Questa è la nuova frontiera del mondo del pedale: avvalersi della ricerca e delle gallerie del vento di questi colossi del motorismo.
In principio fu Ernesto Colnago, nel 1986, a stringere un patto di collaborazione con il Drake Enzo Ferrari, che sfociò nell'introduzione del carbonio nel mondo della bicicletta. Quest'anno sono tre i team di World Tour che avranno una collaborazione con case motoristiche. La Ineos, la formazione ciclistica più importante al mondo (Froome, Bernal e Thomas, ndr), ha stretto una collaborazione di ricerca e sviluppo con la Mercedes. Il Bahrain non solo avrà come partner la McLaren, ma porterà sulle proprie maglie anche la scritta. Ultima in ordine di tempo la Israel Start-Up Nation, che la settimana scorsa ha annunciato di entrare come partner al fianco del team Williams.
Israele avrà un pilota tutto suo. Roy Nissany sarà infatti lui il nuovo terzo pilota e collaudatore per la Williams nel 2020. Anche dietro a questo progetto motoristico c'è Sylvan Adams, miliardario canadese di origini israeliane, che partendo da zero in tre anni ha saputo portare il Giro d'Italia in Israele e da quest'anno la sua squadra è entrata a far parte del più importante circuito mondiale del ciclismo (World Tour, ndr). «Consideriamo questo solo un punto di partenza, per il resto v'invito a non perderci di vista, perché presto ci saranno altre novità», ha detto Adams. Come a dire: occhio, dopo il Giro in Terra Santa potrei anche portare un Gran Premio.
È di ieri invece l'ufficializzazione della
partnership tra Pirelli e la Trek-Segafredo di Vincenzo Nibali. Il team statunitense, che tra gli altri annovera il danese campione del mondo Mads Pedersen, utilizzerà le coperture tubolari milanesi: lo Squalo è pronto a sgommare.
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