Il ritornello del Capitano, o mio capitano non vale più per Mauro Icardi. Ha dato tutto, non è successo niente. Meglio salutarsi. La parabola di Higuain fra Napoli, Juve e Milan insegna qualcosa. L'Inter non è giustificata nel moltiplicargli lo stipendio, Mauro vale tanto ma non per quanto chiede. Lo dicono i fatti, prima delle chiacchiere spesso fuori posto di Wanda Nara. L'Inter ha continuato a combinar guai, nonostante i suoi gol. Non è colpa di Maurito, ma è anche colpa sua. Icardi è un grande giocatore: non abbastanza per trascinare la squadra. Icardi è un grande giocatore: non abbastanza per cambiare volto e abitudini dello spogliatoio. Icardi è un grande giocatore: solo quando segna.
E' opinione diffusa che, per vincere, sia meglio affidarsi ad un ottimo centravanti piuttosto che a un portiere paratutto. L'attaccante è più risolutivo, il portiere ti tiene a galla. Eppur l'Inter se n'è fatta poco delle sue reti: meglio un centrocampista di personalità e due con il gol nel piede, piuttosto di un centravanti solo al comando che non gradisce compagnia di linea. O segna lui o non segna l'Inter: questo è un problema. Meglio vendere il mattatore e con il ricavato rinsaldare la squadra. C'è altro: la presenza della moglie-procuratore ormai ha usurato la sopportazione di tifosi, dirigenza e spogliatoio.
Era prevedibile: Maurito ha lasciato parlare il cuore e non il freddo raziocinio. Meglio venderlo, finchè qualcuno non scopre il trucco. Ormai la sua storia non ha più storia ed anche i tifosi cominciano ad esserne stufi.
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