La Merkel rinvia l'ok, Bundesliga spiazzata

La cancelliera prende tempo sulla riapertura. Deciderà il 6. I club ottimisti

La Merkel rinvia l'ok, Bundesliga spiazzata

Non si riparte. Non per il momento. Ma c'è comunque ottimismo. La Bundesliga verrà portata a termine e verrà fatto entro il prossimo 30 giugno per non dover affrontare il problema dei contratti in scadenza. Si dovrebbe tornare in campo il prossimo 16 maggio, ma la decisione verrà presa solo il 6. In realtà la Germania sperava che la decisione venisse presa già ieri, ma la Merkel ha preso tempo: «Siamo un Paese federale, ma nonostante questo qui c'è una strategia e un obiettivo comune, che valgono per tutti. Non c'è né un medicinale, né un vaccino, per questo va limitato il contagio. La priorità ora è questa. Le cose stanno andando bene, ma per la riapertura delle varie attività bisogna decidere al tempo giusto». Tradotto: bisogna organizzarsi per bene, in maniera scrupolosa, abbassando al minimo il rischio di contagio. Poi il calcio potrà ripartire.

Non è un caso che già ieri, dopo il parere positivo dei Länder e dei ministeri della salute e del lavoro circa la ripresa delle attività, la Federcalcio tedesca ha cominciato i controlli a tappeto. Tutti i giocatori della Bundesliga dovranno effettuare due tamponi entro la ripresa delle attività per essere certi che non ci siano positivi e limitare i rischi di contagio. Karl-Heinz Rummenigge, amministratore delegato del Bayern Monaco, si è detto contento della sempre più probabile ripresa: «I segnali arrivati dal ministero del Lavoro ci hanno reso felici. Bisogna però sottolineare che la strategia della Dfl accontenta tutti i concetti di prevenzioni richiesti dalla politica. Bisogna solo fare i complimenti alla Dfl e alla task force medica. Noi, come calcio, non vogliamo uno status speciale rispetto ad altri, ma il nostro è un lavoro, e vogliamo che questo lavoro, rispettando determinati parametri, possa esser svolto. Il calcio dovrà dimostrare, di partita in partita, che ci comportiamo in maniera esemplare e disciplinata, rispettando le indicazioni che ci vengono date. Abbiamo delle responsabilità e le dobbiamo rispettare. Viviamo probabilmente la crisi peggiore dalla seconda guerra mondiale in poi, ma il calcio può avere effetti positivi per tutti».

La Bundesliga potrebbe però non ripartire per tutti: la Dfl ha infatti chiesto ai club di indicare in una scheda i giocatori che avessero patologie particolari come asma e diabete.

Stando ad alcune indiscrezioni raccolte da Kicker, governo e federazione stanno riflettendo sull'eventualità di non far riprendere le attività a quei calciatori che, a causa delle loro particolari condizioni di salute, correrebbero maggiori rischi nel caso in cui dovessero contrarre il coronavirus. Fra gli atleti a rischio ci sono Anthony Ujah (Union Berlino), che soffre d'asma e Ozan Kabak (Schalke) che invece è diabetico. Loro potrebbero restare fermi anche se la Bundesliga, il 16 maggio, dovesse ripartire.

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