Uno-due Ferrari nel giorno del ricordo di Gilles. Leclerc davanti a Sainz e Verstappen terzo, condannato da un errore nell'ultimo tentativo. Miami è rossa Ferrari. Sul circuito dove il contorno è finto come il mare e la spiaggia messi lì a fare spettacolo, la Ferrari è tutta vera. Si prende la prima fila su un circuito cittadino dove non sarà facilissimo sorpassare.
Il primo passo per consumare la rivincita dopo gli errori di Imola è fatto. «Ora dobbiamo completare l'opera in gara. Sarà una sfida lunga. Loro sono più veloci in rettilineo, noi in curva», dice Leclerc che si gusta il momento senza esagerare. Ormai ha imparato a non esaltarsi troppo per una pole (è la terza in cinque gare), sa che con questa Ferrari deve puntare a ben altro.
Lo sanno anche i fratelli Elkann sorridenti al box Ferrari in un paddock pieno di vip come Michelle Obama arrivata a tifare Hamilton. Lewis con tanto di brillantino (vietato dalla Fia) al naso si è preso il sesto posto, battuto dal suo vecchio amico Bottas che mai avrebbe pensato di poter stare davanti alle Mercedes con la sua Alfa Sauber.
Era dal Messico 2019 che la Ferrari non occupava tutta la prima fila. Tocca a Michael Douglas consegnare il Trofeo Pirelli al ferrarista. Un tocco hollywoodiano anche in Florida, nuova terra promessa della Formula 1. Leclerc ha lasciato Sainz a 0190 e Verstappen a 0195.
Max era stato il più veloce nel primo run della Q3, poi ha sbagliato nel primo settore e non è riuscito a migliorarsi, mentre dietro a lui proprio in extremis Perez è riuscito a portare in
seconda fila anche la seconda Red Bull. Sarà ancora una battaglia lunghissima a colpi di Drs (qui forse meno potente) con il rischio Safety Car sempre in agguato. Ma partire davanti a tutti è già un bel modo di cominciare.
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