Milan 6 fatto per l'Europa E scopre André Silva Ecco un nove d'autore

Bis del portoghese: con quel numero di maglia l'ultimo a riuscirci Inzaghi nel 2010 al Real

Milan 6 fatto per l'Europa E scopre André Silva Ecco un nove d'autore

Federico Malerba

Il viaggio in Macedonia della settimana prossima sarà una semplice formalità: dopo tre anni il Milan è tornato nell'Europa vera e nello stesso tempo ha tolto un pensiero a Montella, che adesso potrà gestire il turnover pensando soprattutto ai primi due impegni di campionato. Se il valore dello Shkendija non permette di considerare del tutto affidabili le risposte avute dai singoli e dal 4-3-3 che per ora continua a essere il modulo di riferimento, va detto che chi era in campo ha sfruttato a dovere l'occasione. A cominciare da Andrè Silva, che era l'uomo più atteso e che finalmente ha iniziato a far capire perché è stato pagato 40 milioni.

Con Kalinic che si sta facendo attendere più del previsto il portoghese in una notte si è preso San Siro, che non vedeva un numero 9 segnare due gol in Europa dai tempi di Pippo Inzaghi. I macedoni hanno dato l'impressione di poter tenere botta solo per i primi dieci minuti, in cui i rossoneri faticavano a trovare il ritmo e gli spazi. Poi proprio Andrè Silva ha stappato la partita approfittando di un rimpallo e bruciando il portiere nonostante fosse coperto da due difensori e da quel momento è stato tutto facile, praticamente un tiro a segno il cui esito finale poteva essere molto più rotondo.

Il gol dell'1-0 è stato come olio versato su un ingranaggio che da quel momento ha iniziato a girare perfettamente, ma nelle fasi iniziali si è avuta la percezione di chi sono quelli più in forma: Kessie, la cui presenza fisica è straripante, e Suso che sembra deciso a tenersi una maglia da titolare. Al 25' è stato proprio lo spagnolo a propiziare il raddoppio con una punizione che il portiere macedone ha respinto sui piedi di Montolivo per un comodo tap-in, poi tre minuti dopo Andrè Silva si è concesso il bis: corpo a corpo con Cuculi vinto di rabbia e altra rasoiata senza appello.

A quel punto tenere il conto delle occasioni è diventato impossibile. Il Milan ha dato spettacolo e divertito i tifosi (circa 40mila) ancora in luna di miele, prodighi di applausi soprattutto per capitan Bonucci già padrone della manovra, per il figliol prodigo Donnarumma e per Calhanoglu che dà l'impressione di essere un po' sacrificato come interno di centrocampo ma che quando tocca il pallone sa come farlo cantare. Nel secondo tempo anche la classe operaia è andata in paradiso coi gol di Borini e Antonelli prima del sigillo finale di Montolivo, mentre Montella ne ha approfittato per dare respiro a Conti, Calhanoglu e Suso in vista di Crotone.

Lì sarà probabilmente un'altra partita, da giocare più con la sciabola che col fioretto e in cui potrebbe tornare utile anche il baby Cutrone che nello scampolo finale ha colpito un palo. L'unica nota stonata è un sospetto infortunio di Bonaventura.

E mentre Fassone cerca di confezionare gli ultimi regali del calciomercato, la squadra ne ha fatto uno a lui per il cinquantatreesimo compleanno: i gironi di Europa League, primo obiettivo della nuova gestione, sono già in cassaforte.

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