Milan, Bonaventura e poco altro

Belotti sbaglia un rigore, poi il Toro raggiunge un Milan giù di tono

Milan, Bonaventura e poco altro

Torino - Belotti (tanto per cambiare) sbaglia dal dischetto, ma il Milan non ne approfitta e si fa fermare sull'1-1 dal Toro (Bonaventura e De Silvestri). Dando in pratica l'addio alla possibilità di immaginarsi ancora in lotta per il quarto posto e, anzi, vedendosi avvicinare dall'Atalanta. Non un gran periodo, per il Diavolo: l'ultimo suo successo risale infatti a metà marzo (contro il Chievo), vittoria seguita poi da quattro soli punti nei successivi 450'. Difficile, con un ruolino di marcia del genere, pensare a una rimonta nelle parti alte della classifica. Quanto al Toro, non è che il punticino gli serva granché.

Il Gallo Belotti, dunque. Tifoso del Milan in gioventù, inseguito dal club rossonero più volte, compresa la scorsa estate. Quando Cairo rinunciò a prendere in seria considerazione l'offerta rossonera di 80 milioni e decise di tenersi il suo centravanti. Il quale poi ha vissuto una stagione contraddittoria per non dire difficile. Avrebbe voluto e dovuto caricarsi il Toro sulle spalle per lo sprint finale, almeno. Invece, anche ieri sera gli è andata male: Kessie ha fatto il possibile per facilitargli immediatamente il compito, prima perdendo palla sulla propria trequarti e poi causando il successivo rigore sgambettando Ansaldi. Peccato però che dagli undici metri il centravanti granata non sia proprio granché: palla sulla traversa, settimo rigore sbagliato in serie A (il secondo, su altrettanti calciati, nell'attuale stagione) e Toro choccato. Logicamente, naturalmente. Al punto che il Milan, senza strafare, si è avvicinato subito dalle parti di Sirigu trovando anche il vantaggio quando non erano nemmeno passati dieci minuti: il figliol prodigo Kessie ci metteva lo zampino e, dopo un paio di batti e ribatti, Bonaventura (a secco dal 19 febbraio) trovava il destro vincente.

Bravo il Diavolo, ingenuo il Toro. Che perdeva in fretta il feeling con il match, senza ricevere guizzi da parte di Ljajic (nervosetto) e Iago Falque, che anzi si divorava il possibile 1-1 su azione d'angolo. Così, il Milan giochicchiava con le sue trame nello stretto e non pativa granché: vero che Kalinic, Suso e Borini non si rendevano quasi mai pericolosi (pur se il croato ha avuto sulla testa la possibile palla del raddoppio), vero però anche che Donnarumma veniva appena stuzzicato da una girata aerea senza troppe pretese dello stesso Belotti. La cui serata pareva proseguire sui binari sbagliati, quando non gli riusciva un tap in dopo una conclusione dal limite del neo entrato Edera non trattenuta dal Gigio nazionale: sul successivo angolo, però, Ljajic trovava la testa di De Silvestri e il pareggio arrivava così. Non del tutto all'improvviso, perché nel frattempo Mazzarri aveva rimodellato la propria creatura dando più libertà a Ljajic.

Del resto, ben sapendo che il pareggio sarebbe servito a poco o nulla, al Toro non restava che giocarsi il tutto per tutto. Trovando dall'altro lato un Milan non troppo propositivo nonostante gli ingressi di Silva e Cutrone, almeno quest'ultimo però capace nel finale di rendersi pericoloso.

Insomma: qualche fuoco d'artificio arrivava e, tanto per cambiare, Donnarumma faceva fino in fondo il proprio dovere deviando in angolo una conclusione ravvicinata di Ljajic. Quando, in pieno recupero, Abate scheggiava il palo alla destra di Sirigu, era però troppo tardi per un ulteriore assalto.

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