Il Milan fallisce l'occasione per rimanere in scia del Napoli e ora condivide il secondo posto con la Juve. Due volte davanti, a pochi minuti dalla fine, la squadra di Pioli, stanca e con una organizzazione difensiva discutibilissima, si lascia raggiungere dagli artigli della Roma che colpisce con il suo schema preferito: mucchio selvaggio in area altrui e colpi di testa. Nel primo caso provvede Ibanez, poi durante il recupero Abraham definisce la rimonta. Due punti persi, quindi. Come è successo all'Inter sabato sera a Monza. E questa volta inevitabile il mea culpa dei rossoneri. Primo pareggio casalingo per Pioli, nel giorno meno indicato.
Dai timori del Milan per l'arma segreta della Roma, i gol da calcio piazzato, spunta - sotto il diluvio di ieri sera - il primo sigillo milanista, la legge del contrappasso. Che è la conseguenza, giusto alla mezz'ora della prima frazione, del primo tiro in porta (di Diaz, centrale, ma deviato dal portiere romanista) dei rossoneri i quali hanno avuto fin lì il comando del gioco senza riuscire a spaventare Rui Patrizio. Dall'angolo nasce una traiettoria che procura i soliti duelli in area di rigore: qui, per «curare» Giroud e Tomori, che sono i più sorvegliati nel gioco aereo, la difesa romanista finisce col trascurare Kalulu. Ibanez se lo perde, questione di un metro o due di libertà, e il francesino, avvitandosi per trovare la palla a mezz'altezza riesce a centrare il bersaglio. È a quel punto che la Roma prova a sottrarsi al controllo rossonero. Ha un paio di sussulti, protagonista Dybala che danza sulle zolle umide di San Siro quasi avesse degli sci invece che gli scarpini. In entrambe le occasioni si perde per un tocco in più, per un dribbling in più.
La Roma non si schioda dal suo format calcistico, a dispetto dello schieramento del trio offensivo: aspetta che sia il Milan a scoprire qualche varco. Nel frattempo, complici il prato scivoloso e l'interventismo di Massa, l'arbitro, non si contano le ammonizioni. Nell'elenco lunghissimo finisce anche Tonali, diffidato: salterà per questo il viaggio a Lecce di sabato prossimo, alla vigilia della partenza per Riad, sede della Supercoppa. A metà ripresa, appena Pioli risponde ai cambi di Foti (sostituto di Mourinho squalificato) con l'inserimento di Pobega, il Milan guadagna il secondo sigillo. L'incipit è del nuovo arrivato Vrankx, il cesello invece è di Leao che lavora un pallone delizioso e disegna la traiettoria per Pobega, altro neo ingresso, tutto solo in area grazie a Giroud che si porta dietro il difensore centrale. Portone sguarnito e sinistro micidiale di Pobega che fissa il 2 a 0. A quel punto la Roma molla finalmente gli ormeggi e riesce nell'impresa di riaprire la sfida a pochi rintocchi dalla sirena.
Tanto per cambiare è tutto merito di un calcio d'angolo: Ibanez salta più alto di Tomori e firma il nono gol su calcio piazzato, la specialità della casa, fulminando Tatarusanu. È sempre merito di un calcio piazzato il pareggio: qui la difesa milanista si addormenta e lascia prima a Matic e poi ad Abramhan di firmare l'incredibile 2 a 2.
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