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Il Milan non molla Ancelotti. È il viaggio della speranza

Galliani a Madrid ha spiegato a Carlo come verrà rifondata la squadra. Ufficiale l'esonero del Real. In un tweet i saluti del tecnico alla squadra: "#HalaMadrid"

Ancelotti, Gattuso e Galliani
Ancelotti, Gattuso e Galliani

Adriano Galliani è partito per Madrid senza nascondersi, pedinato da cronisti italiani e accolto da quelli spagnoli all'arrivo. «Non vado solo per Ancelotti» è stata l'unica frase consegnata prima di salire sul volo da Linate. «Ancelotti è una leggenda del Milan e ho un grande rapporto con il Real e il suo presidente Perez» quella invece dettata all'areoporto di Barajas. Ernesto Bronzetti, l'agente Fifa che negli ultimi giorni ha fatto da canale diplomatico tra Ancelotti e il club madridista, ha accolto il dirigente rossonero e l'ha scortato in città. Proprio a quell'ora, Carlo Ancelotti si è incontrato con il presidente del Real dopo aver incassato un'altra serie, gratificante, di attestati pubblici. Marca , il quotidiano sportivo di Madrid, in copertina ha pubblicato con una gigantografia dell'interessato, il sondaggio dei soci favorevoli (73%) alla riconferma di Carlo; Modric, il talento croato rimasto assente per infortunio nella parte conclusiva della stagione, si è unito al coro dello spogliatoio e ha postato sul web un giudizio tutto zucchero e miele («con lui ho giocato il miglior calcio, non vincere non equivale a una bocciatura»). Florentino Perez non ha cambiato idea e nella conferenza stampa seguita alla riunione del consiglio direttivo ha spiegato i motivi dell'ufficializzazione del cambio di panchina. Con Ancelotti, durante il colloquio privato, è stato garbato ma risoluto, ripetendo il concetto espresso anche alla stampa: «È stata una decisione molto difficile, ma il Real non può restare a mani vuote». In serata è arrivato anche il tweet del tecnico: «Porterò con me i ricordi di due anni fantastici con il Real Madrid. Grazie a questa società, a questi tifosi e ai miei giocatori #HalaMadrid».

In attesa della cena con Ancelotti, Galliani ha lavorato al telefono in albergo per aggiornare l'agenda dei suoi prossimi appuntamenti e per mettere a punto il piano di rafforzamento tecnico da mostrare al vecchio amico e schizzato per il prossimo Milan. Il vertice con l'Atletico Madrid, immaginato dopo i giudizi sul conto di Mandzukic, con all'ordine del giorno la posizione di Cerci per la prossima stagione, è stato indirettamente smentito dal viaggio a Londra della triade dei colchoneros, Gil Marin, Berta e Caminero, i quali per questo stesso impegno hanno rinviato il vertice con il proprio allenatore Diego Simeone. Ma l'interesse per il centravanti che non ha stregato l'occhio dei tifosi dell'Atletico è autentico. Così come la passione dello stesso Galliani per Jackson Martinez del Porto, inseguito anche l'anno scorso prima dello sbarco di Torres a Milanello, nonostante «la bottega del Porto sia molto cara», la famosa definizione del club portoghese.

Di mercato e di calciatori, italiani e stranieri, hanno allora cominciato a discutere a tarda sera Ancelotti e Galliani, con una panoramica anche sui talenti attuali della primavera che si sono affacciati alla prima squadra (Felicioli e Mastalli i due debutti sotto l'egida di Inzaghi). Bertolacci, Darmian e Mauri le candidature esaminate nel dettaglio prima di passare alla più ampia panoramica sui componenti dell'attuale rosa che sono a scadenza di contratto. Su uno di questi, Nigel De Jong, è in atto un ripensamento nella prospettiva che possa contribuire a far maturare anche giovanotti come Van Ginkel che ha compiuto vistosi progressi da quando ha preso a giocare in modo continuo al culmine di una stagione tradita da qualche infortunio e scandita pure da qualche esclusione non proprio razionale.

Cosa farà Ibrahimovic? I due commensali si sono scambiati le reciproche informazioni sul conto di Zlatan che ha cominciato una operazione di recupero con il calcio francese e con il Psg, in particolare con il gruppo capeggiato da Thiago Silva.

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