Milano. Milan, arrivano i tuoi (rinforzi). Maignan in porta e Ibra in panchina sono i primi della lista, poi seguiranno - la prossima settimana a Firenze probabilmente - anche Calabria, Florenzi e Bennacer. Anche per questo Stefano Pioli, stasera alla panchina numero 800 in carriera («mi piacerebbe raggiungere quota mille con il Milan»), può stabilire con apparente sicurezza che «il periodo difficile non c'è più», testimoniato dai tre successi consecutivi per 1 a 0, a caccia del quarto che non si realizza addirittura da 10 anni. Dopo cinque mesi e un tormentato doppio infortunio con accuse al suo preparatore personale, Mike Maignan può rimettersi i guanti e tornare nel suo regno preferito, la porta del Milan lasciata il 18 settembre del 2022 dopo Milan-Napoli (1-2) e riprendere il filo di una storia calcistica iniziata con un folle innamoramento del popolo milanista perché coinciso con l'addio di Donnarumma (a proposito: gli auguri a Gigio del sito ufficiale per il suo compleanno mal digerito dai soliti social, ndr) e la conquista dello scudetto numero 19.
Pioli è stato un comunicatore perfetto: «Per cominciare un grazie a Tatarusanu, Mike fino a oggi è stato un leone in gabbia, sta bene e giocherà, deve solo riprendere le posizioni». Scalpita, da quello che si intuisce, anche Ibra che «potrebbe entrare» perché ha migliorato la condizione. Per completare il quadro idilliaco mancherà solo un golletto, all'occorrenza, di CDK che - secondo Pioli in versione mago - «non è solo un bravo ragazzo ma ci farà vincere qualche partita e vedrete il primo gol sarà fortunoso».
Passata la tempesta, c'è da affrontare il peggior rivale degli ultimi tempi, l'Atalanta di Gasperini che ha preparato la sfida chiudendo i cancelli di Zingonia negli ultimi due giorni e promettendo pronto riscatto dopo lo scivolone domestico con il Lecce. Fuori dalla lista Pasalic, ci sono le due giovanissime novità dell'attacco bergamasco, Lookman e il danese Hojliund. «Ci saranno molti duelli e tanti scontri fisici» la previsione scontata, accentuata dal fatto che si giocherà con sistemi di gioco identici, con Leao «molto convinto e molto contento di questa nuova posizione perché gli concede piena libertà» la spiegazione didascalica del tecnico milanista.
Oltre 70mila i biglietti venduti, altro pienone per San Siro che è diventato ormai lo stadio della discordia con l'Inter di Zhang. Cardinale, da buon americano, stufo della melina del sindaco Sala, ha deciso di tagliare il cordone ombelicale con l'Inter e puntare alla soluzione solitaria a Sesto San Giovanni più altre due opzioni.
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