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Milan, è un piccolo Diavolo ma solo con le neopromosse

Dopo Cremonese e Pisa, ci pensa il Sassuolo. Gol valido annullato ai rossoneri e il Var "grazia" Pavlovic

Milan, è un piccolo Diavolo ma solo con le neopromosse
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All'ora di pranzo a San Siro, il Sassuolo è sempre indigesto per il Milan. Specie poi se nell'occasione, ancora una volta, Allegri si ritrova con due attaccanti in tribuna (Leao e Gimenez), Pulisic con le gomme sgonfie (reduce dall'influenza) e due gol annullati di cui uno molto discutibile. Così il tabù delle neo-promosse resiste e la terza sorellina (dopo Cremonese e Pisa) arrivata a San Siro coglie un pari che può diventare (palo di Laurienté nel finale) un clamoroso successo o addirittura una beffarda sconfitta (in pieno recupero artiglio di Nkunku deviato in angolo da Muric). La differenza plastica tra Milan e Sassuolo è tutta da decifrare proprio nelle rispettive panchine. Quando Allegri ha bisogno di richiamare Pulisic ormai esausto non può che rivolgersi a un centrocampista, Ricci, perché non ci sono altre risorse a disposizione e deve spostare più avanti Loftus-Cheek. Grosso (squalificato) invece quando s'accorge che il Milan ha poca benzina nel serbatoio, può schierare Laurienté più Doig e poi Cheddira e Moro così da rinfrescare metà schieramento, capace di mettere il Milan alle corde. Il palo scheggiato dall'attaccante ne è testimonianza pubblica. Non è una banale coincidenza che il pericolo sia coinciso con il ko subito da Gabbia (probabile distorsione al ginocchio) e l'avvento di De Winter in difficoltà evidente sulla velocità di Laurientè. Un rinforzo in questo reparto non è utile: è indispensabile!

Per un'ora abbondante è un Milan pimpante e ordinato, partito con la solita distrazione difensiva che lo spinge sottacqua dopo appena 13'. È il vizietto che lo staff tecnico non riesce ancora a debellare. Con l'aggravante nell'occasione di aver perso il pallone (Rabiot) da fallo laterale. La replica convincente rossonera comincia con Rabiot (sinistro sullo stomaco di Muric) e si perfeziona con un paio di esibizioni al tiro di un debuttante come Bartesaghi, 20 anni a fine anno. Mostrando un fiuto straordinario si presenta sul tracciante di Loftus-Cheek e sull'assist al bacio di Nkunku. Due gol tutti in un pomeriggio da parte di un quinto raccontano quelli che sono al momento i limiti e i pregi di questo gruppo che in assenza di attaccanti di provata efficacia, riesce a trovare gol da centrocampisti o difensori. Sul risultato, alla fine, pesa un grossolano errore da parte dell'arbitro: in occasione del 3 a 1 di Pulisic il fischio per una presunta spinta di Loftus-Cheek è destituito di fondamento. L'inglese appoggia le mani sulla schiena del rivale ma non c'è alcuna spinta.

Di contro il Sassuolo può reclamare per il mancato intervento del var su Pavlovic che tampona Cheddira con palla in uscita dall'area di rigore. Crezzini, fischietto di Siena, 7 presenze in A, non è all'altezza. Rocchi sbaglia a designare un debuttante per una sfida che vale il primato. Accadde anche ai tempi di Pioli nel torneo dello scudetto 2022.

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