Dopo lo 0-0 di Carpi, arriva un altro deludentissimo pareggio per il Milan: 1-1 contro il fanalino di coda Verona, che conquista il primo punto sotto la gestione Delneri. Succede praticamente tutto in avvio di ripresa: segna Bacca, pareggia Toni su un rigore provocato da De Jong, espulso nell’occasione. Finale all’arrembaggio per i rossoneri, che speravano in un pomeriggio ben diverso ed escono tra i fischi, ma il Verona strappa via un punto meritato. Scatta decisamente meglio il Verona, che però si limita a collezionare quattro angoli e mischie furibonde. Le occasioni migliori sono comunque rossonere: Gollini anticipa Bacca sul cross di Niang, poi il francese centra il palo esterno da ottima posizione, quindi Moras salva su Bonaventura e sulla deviazione di Luiz Adriano è Romagnoli a mancare di un soffio la deviazione in rete. Il tutto nei pressi del 20’. Donnarumma sorveglia un diagonale senza particolari pretese di Viviani, ma attorno alla mezz’ora grave spreco di Bonaventura, che calcia addosso a Gollini l’assist al bacio di Bacca, al primo guizzo di giornata. Il Milan, agendo in velocità, il gol lo troverebbe anche con Luiz Adriano, ma Valeri, su segnalazione dell’assistente, ferma tutto per un fuorigioco - che non c’è - di Bacca. Nel complesso, però, il Milan delude e San Siro si fa sentire con qualche fischio.
Al rientro bel botta e risposta: Ionita mette i brividi a Donnarumma, Gollini evita la zuccata vincente di Bonaventura. Al 7’ cambia tutto: da un’uscita sbagliata del Verona, Luiz Adriano indovina il corridoio per Bacca, tenuto in gioco da Moras. Il colombiano non sbaglia e interrompe il digiuno che stava facendosi preoccupante. Mihajlovic non ha neanche il tempo per sorridere che subisce la reazione gialloblù: sponda di Toni per Ionita, da dietro De Jong tampona il moldavo e per Valeri la combinazione rigore più espulsione è praticamente inevitabile. Dal dischetto Toni batte Donnarumma e il Verona riagguanta il pari. Da qui in poi (manca più di mezz’ora) c’è parecchio nervosismo - tanti gli ammoniti - e poco gioco: i cambi (Kucka, Bertolacci e Cerci) non danno la spinta necessaria anche se proprio Bertolacci, col piattone, regala l’illusione del gol al pubblico di San Siro che poco prima aveva fischiato sonoramente Montolivo al momento della sostituzione.
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