Milan, tre cordate sotto la lente del Cav

Rumors dall'Inghilterra: mister Bee avrebbe sondato Guardiola

Milan, tre cordate sotto la lente del Cav

Per 48 ore Genova e dintorni, Portofino compreso, è diventata l'ombelico del Milan. Silvio Berlusconi, impegnato nel tour elettorale e intervistato questa volta da Primocanale , ha aggiunto frasi a quelle spese sabato per fare chiarezza sulla sua strategia, che rendono ancora più trasparente lo scenario attuale. La prima: «Al momento dalla Cina ci sono tre cordate e altre due si stanno annunciando». Questo significa che il Cav ha «battezzato» come cinese anche il gruppo rappresentato dal thailandese mister Bee, oltre alla cordata di stampo governativa e a quella, incontrata ad Arcore, con capofila mister Lee. Per tutti i pretendenti al trono rossonero c'è un esame vero e proprio da superare, che non riguarda le garanzie sulla quota azionaria da acquistare, bensì la solidità finanziaria per assicurare al Milan squadra un futuro roseo, fatto di successi sulla scia di quelli berlusconiani che sono cominciati 29 anni prima. «Lascerò solo in buone mani» è la garanzia spedita ai tifosi tenendo in debito conto l'esperienza interista con Erik Thohir. Berlusconi è stato sul punto di ripetere la stessa espressione del giorno prima («non sembra intenzionato a immettere capitali per riportare l'Inter ai successi avuti con Moratti presidente») ma poi avendo saputo che l'intervistatore è di fede nerazzurra ha glissato con eleganza, «mi astengo dal fare paragoni».

Evidente che nel caso non fosse affidabile l'acquirente, il presidente del Milan è pronto a ripartire con un piano ben definito («giovani e a maggioranza italiana») che questa volta deve partire dalla scelta dell'allenatore, considerata strategica. E su questo tema s'intrecciano altre voci di presunte manovre e qualche mossa avventata. Il Times , per esempio, fonte autorevole, ha dato conto di un sondaggio effettuato da emissari di mister Bee nei confronti di Pep Guardiola (da sempre un pallino del presidente milanista) mentre alcuni esponenti del fondo Doyen guidato da Lucas, brasiliano con domicilio a Londra, sono stati in Spagna nei giorni scorsi per contattare direttamente Emery, il tecnico del Siviglia, a nome e per conto del Milan, senza alcuna autorizzazione. Adriano Galliani, informato dell'iniziativa anomala, ha fatto finta di niente e sabato sera, dopo la partita con la Roma, è andato a cena con Lucas e i suoi collaboratori, tra cui Fernando Couto.

I due si conoscono da tempo, hanno fatto qualche trasferimento insieme (il ritorno di Kakà a Milano) e perciò possono lavorare uno al fianco dell'altro qualora dovesse andare in porto la trattativa con il broker thailandese.

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