Mondiale in contropiede Quanti palloni sgonfiati

In Russia quelli che dovevano fare la differenza hanno fallito. Tante le sorprese, Svezia compresa

Mondiale in contropiede Quanti palloni sgonfiati

Godiamocelo così, senza andar troppo per il sottile. Il mondiale dei giocatori galattici (non galactici) è diventato il mondiale dei palloni sgonfiati. Qualcuno era arrivato da pallone gonfiato, qualche altro per ora ci ha rimesso solo faccia e fama. Aspettavamo Messi, Neymar e Cristiano Ronaldo, aggiungiamo Thomas Muller e Lewandowsky, abbiamo dovuto ripiegare su Mbappè e Modric, aggiungiamo anche Griezmann, Hazard e Lukaku. E perché no? L'armadione Mario Mandzukic rimane una garanzia. Volevamo divertirci con le squadre sudamericane e quelle sono andate incontro al grande crac: arrivare ai quarti è il minimo garantito. Il Brasile pensava di aver scoperto un centravanti in Gabriel Jesus ed invece sembrava di vedere il meno acclarato Gabigol. E ora tutti di nuovo davanti alle immaginette di Romario, Careca e Ronaldo, in attesa del novello messia. Si sono inabissati attaccanti a gol garantito: Aguero e Suarez su tutti. Credevano nelle nazionali che non tradiscono mai ed invece la Germania ha avviato per prima il corteo delle grandi deluse. La finale di questo mondiale sarà una novità assoluta e non è un male: ma dagli anni settanta mai era accaduto che nazionali con almeno due titoli (Brasile, Italia, Germania, Argentina, Uruguay) rimanessero tutte fuori dalle semifinali.

Che dire? Meglio così, il calcio si evolve? Oppure essere più realisti e ammettere che il livello si è equilibrato, ma le grandi si sono appiattite verso il basso e le altre hanno salito un gradino? Il calcio ha sgonfiato qualche sogno, ma anche qualche assegno. Chi potrà ancora credere al valore di mercato di Neymar e Messi? Protagonisti adeguati al calcio play station dei nostri tempi. Cristiano Ronaldo è rimasto ad un livello superiore. Non ci verranno a raccontare che l'impronta di Meazza e Schiaffino, Di Stefano e Cruyff, Rivera e Platini, Maradona e Pelè sia stata la stessa raccontata da questi smunti eroi di Russia 2018. Non c'è sensazione forte che possa scalfire i fantastici attori del passato. Dai palloni gonfiati ai palloni sgonfiati il passo è breve.

Si è sgonfiato, finalmente, il tiki taka con parenti annessi, dopo averlo apprezzato ma averne scontato troppe imitazioni. Stavolta il mondiale ci ha riportato nel regno del contropiede, alla velocità e alla capacità di filare in spazi larghi. Mbappè e i suoi fratelli hanno fatto rivivere la bellezza di un gioco che esprime allegria e euforia giovanile davanti al più togato tiki taka. Si è sgonfiata la leggenda dell'Inghilterra senza portieri: finalmente è apparso Jordan Lee Pickford, davanti al quale starebbe bene anche un lord, il numero uno inglese più pagato: passato nel giro di due stagioni da una retrocessione con il Sunderland alla semifinale mondiale.

Fra i palloni sgonfiati mettiamoci il credo italiano che aveva classificato la Svezia come squadra di basso livello: difficile pensare che i nostri sarebbero arrivati ad un quarto di finale con la bella presenza sostenuta dagli svedesi. Che, fra l'altro, hanno goduto dell'assenza di Ibrahimovic. Scommettiamo che in Italia qualcuno avrebbe sostenuto il contrario? Ecco, detto e fatto a proposito di palloni sgonfiati.

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