Stasera, per il calcio italiano, è come ritrovare un vecchio amico. Si tratta della nuova edizione, corretta in uno solo dei suoi partecipanti, del trofeo intitolato a Luigi Berlusconi, il papà di Silvio cui si deve la passione per il calcio e per il Milan grazie a quei racconti da fanciullo («all'ingresso dello stadio, mano nella mano con mio padre, mi facevo piccolo piccolo per non pagare il biglietto») resi all'epoca e che hanno scandito la frequentazione di San Siro e la ragione stessa di acquisire il club rossonero salvandolo dal fallimento nel febbraio dell'86. L'evento è nato con un Milan-Real successivo al primo scudetto della famosa serie, seguito poi da un passaggio con l'Inter prima di diventare appuntamento fisso e ripetuto con la Juve, segnale dell'inizio della nuova stagione e testimonianza diretta di un'alleanza politica che coincise con una rivalità calcistica molto appuntita e polemica. Adesso che Berlusconi, con la scorta virtuosa di Galliani, si è trasferito a Monza per tentare un'altra di quelle imprese (portarlo in A) molto complicate, il trofeo Luigi Berlusconi può tornare a dettare i tempi dell'inizio della nuova stagione e a decretare il battesimo del dopo europei che molte lodi addusse agli azzurri senza riuscire a dimenticare i gravi problemi economici del settore segnalati dagli interventi di Gravina e Dal Pino. Sul punto è istruttiva la sentenza del tribunale di Madrid che ha ridato slancio e forza all'idea della Super Lega europea: se le istituzioni pensano di restare barricate dentro il proprio fortino, ci saranno amare sorprese.
Monza-Juve è infine l'occasione per commentare tutto questo e confermare il legame tra il Milan di una volta e Max Allegri che ritorna in panchina dopo un paio d'anni di assenza in una terra, la Brianza, a notissima vocazione juventina.TV: ore 21 Italia 1
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