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Moratti: "Vogliono colpire l'Inter"

Il presidente contro gli arbitri: "Non credo alla buona fede. Basta vedere il nostro campionato". Bonolis, tifoso nerazzurro, attacca il Milan. Abete:"Moratti dovrebbe credere alla buona fede"

Moratti: "Vogliono colpire l'Inter"

Sparo alzo zero: l'Inter è tornata in guerra con il mondo del calcio. Moratti accusa di malafede gli arbitri, Paolo Bonolis parla di favoritismi al Milan e la sua società di riferimento (l'Inter appunto) pubblica sul sito societario il suo j'accuse che non è proprio un bel leggere. Dice Moratti: «Ognuno può pensare quel che vuole» volendosene lavar le mani. Che poi ci sia un consenso sottinteso e solo dietrologia. Già, e la pubblicazione sul sito nerazzurro? Se questi sono tifosi emeriti.... Ma è tutta l'Inter che vuol dare fuoco al campionato. Stramaccioni e Zanetti subito dopo la partita. Nella notte il presidente era stato duro e perentorio.«Non credo alla buona fede degli arbitri. Da 21 partite non ci viene concesso un rigore: è statisticamente impossibile». Secco e senza pericolo di essere frainteso.

Si poteva pensare: pensieri a caldo del dopo partita. Invece oggi non ha fatto passi indietro. Ha ribadito, facendo sobbalzare sulle sedie tutto il mondo del pallone. «Non ho cambiato idea sulla buona fede degli arbitri. Basta vedere come è andato il campionato dell'Inter. Quando c'è volontà di colpire si colpisce. É stato dimostrato nella nostra partita: negato un rigore a Rocchi e concesso uno contro Samuel».

Siamo alle solite: quando non vince, Moratti comincia a innervosirsi e l'Inter a piagnucolare. Inutile ricordare che quel rigore valeva il 3-2 sempre a favore dell'Inter e che la partita è finita 4-3 per l'Atalanta con un gol finale sbagliato da Ranocchia che meriterebbe il ritiro dello stipendio. Si, certo, Moratti ha ammesso che «l'Inter non deve dimostrarsi così facile». Magari passasse la nota di demerito al suo allenatore che continua ad annaspare nel vuoto.

Ma quell'accusa alla buona fede arbitrale rimbomba pesante. Ieri a Firenze e Milano si sono visti errori ed omissioni. Moratti picchia sulla malafede con violenza preoccupante. E sai il solletico del solito Abete, presidente federale che parla tanto e dice niente, pronto alla replica di facciata: «Invece Moratti dovrebbe credere alla buona fede. C'è l'errore di Gervasoni, ma anche l'errore di Ranocchia» Qui siamo sempre al rivangare calciopoli.

E non se ne esce più.

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