La maledizione dell'arbitro Taylor insegue Mourinho peggio di un Diavolo con il tridente infuocato. In fondo, Mou ha avuto ragione ad urlargli sei una disgrazia nel parcheggio dei bus della Puskas Arena a Budapest, dopo la finale di Europaleague con il Siviglia. Termini a parte, il portoghese non aveva torto: l'arbitro inglese non era stato chiaro negli intenti e nelle decisioni. Ma il fluido avvelenato di Taylor evidentemente funziona. Persa la finale di Europa league, la disgrazia ha allargato i confini e se ne vedono i risultati in campionato: Roma al 16° posto, ultima figuraccia col Genoa, 5 punti in 6 match, già incassati 12 gol. Il resto da piangere, gioco compreso. Non è più Mou dicono a Roma e in buona parte d'Italia. Dopo due anni il feeling tra allenatore e popolo romanista vacilla, i risultati valgono più del pedigrèe. Che Mourinho sia un po' invecchiato nel modo di gestire, che la buona sorte non lo accompagni più con fervore, che il suo gioco difensivo non trovi validi riscontri, che alla squadra manchi carattere, è sotto gli occhi di tutti. Fin dalle ultime avventure in Inghilterra si sono intuiti i segnali di un certo invecchiamento del tecnico. L'Inghilterra è stata terra di conquista, ma poi sono cominciate storie maledette.
In effetti il vecchio Mou, più che un grande tecnico, è sempre stato un grande stratega ma se la strategia non attecchisce per difetti propri o di chi la interpreta cominciano i guai. Finora la Roma è stata quasi miracolosa nei risultati conclusivi: due finali in due anni, una vinta. Cosa chiedere di più ad un club che non brilla nell'acquisto di rinforzi adeguati ma riesce a sbarellare sul monte ingaggi? Oggi, dopo Inter e Juve, è la terza squadra per costo (157 milioni) a fronte di giocatori non proprio entusiasmanti: Dybala sempre malandato, Lukaku partito bene poi si vedrà, una difesa indebolita, una squadra che ha perso un uomo-faro come Matic e si deve accontentare di Cristante e Pellegrini. Lasciamo perdere i nuovi arrivi. Se valuti i giocatori, il calcio non mente e Mou non puo' bluffare. A Roma si è infiacchito, non ha più il guizzo dialettico che conquista.
Il popolo mugugna, già si parla di un avvicendamento durante la sosta di ottobre.
C'è chi vorrebbe Conte, scelta di pancia anziché di testa: Conte, con una squadra così, forse nemmeno si mette. Perfino Balotelli, uno che di flop se ne intende, critica il tecnico: «Dovrebbe prendersi responsabilità da uomo». A conferma che Mourinho l'ha detta giusta: «Prendiamo gol da chiunque». Perfino da Balotelli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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