Specialista in rimonte. È il marchio di fabbrica del Napoli almeno quanto il 4-3-3 di Sarri con gli stessi interpreti. Un leit motiv che piace moltissimo ai tifosi e anche al suo allenatore che sa di avere un gruppo che non molla mai e sta tenendo fede a quel patto scudetto, nato nel ritiro di Dimaro e più volte rafforzato nel corso della stagione.
Dieci le rimonte nell'annata in cui il Napoli ha mollato qualsiasi obiettivo per inseguire il sogno scudetto, nove volte culminate con una vittoria. Un record non da poco, considerando che non è facile recuperare, soprattutto quando le avversarie si chiudono e provano ad anestetizzare l'armata partenopea. L'anno passato gli azzurri riuscirono solo una volta su dieci gare a ribaltare la sfida, segno che la squadra ha acquisito una mentalità vincente. Non bastata nel torneo attuale solo con Juve e Roma che hanno potuto festeggiare dopo aver sbloccato per prime le sfide con i partenopei.
Ventotto i punti (un terzo del cammino monstre degli azzurri) ottenuti partendo da una situazione di svantaggio. Atalanta, Lazio (due volte), Spal, Genoa, Sampdoria, Bologna, Sassuolo - l'unica gara finita con un pareggio -, Chievo e Udinese l'elenco delle squadre che dal 27 agosto a mercoledì sera hanno sprecato l'occasione di mettere ko il Napoli. Che ha puntato tutte le fiche del tavolo verde sul campionato, dove il turnover è stato infatti limitato: dieci i calciatori schierati per più di 2200 minuti con Reina che ne giocati addirittura 3033 nelle gambe, altri due (Zielinski e Ghoulam, poi bloccato dal doppio infortunio) che hanno appena superato i 1000 e tutti gli altri che hanno raccolto le briciole. Vedi il polacco Milik che ha siglato i due gol, pesanti, con Chievo e Udinese. Insieme a quelli di Diawara e Tonelli nelle stesse gare, i guizzi di Rog con l'Atalanta e di Zielinski con la Lazio al San Paolo sono le reti arrivate da chi è stato impiegato meno nelle partite vinte in rimonta.
Il momento no di Mertens (a digiuno da sei partite), la stagione dei grandi record (presenze e gol segnati con la maglia del Napoli, battuti Bruscolotti e Maradona) ma sotto tono di Hamsik, la crescita continua di Milik lascerebbe pensare a qualche sorpresa per la supersfida di Torino. Il tecnico dovrà scegliere se affrontare la Juve ancora una volta con i piccoletti puntando su fraseggi corti e fulminei o provare a limitare il gap fisico schierando Milik dall'inizio. Ma Sarri ha le sue convinzioni e difficilmente rinuncerà ai titolarissimi che lo hanno portato a giocarsi lo scudetto nella gara diretta con la Juve. Tanto da lasciare in panchina per un'ora con l'Udinese il belga più per la diffida che non per le energie al lumicino. E se Ghoulam non fosse fermo ai box, il tecnico non esiterebbe a preferirlo per la fascia sinistra.
Ciò nonostante il livello realizzativo della squadra sia calato e non poco rispetto a inizio stagione: 25 le reti segnate nelle prime sette gare, appena 10
nelle ultime sette. Ma il Napoli non muore mai, ne sanno qualcosa la metà delle avversarie in A. Spesso agli azzurri è servito uno schiaffo per reagire, prenderlo anche all'Allianz Stadium potrebbe però essere rischioso.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.