Napoli, gol in Europa e testa alla Juve

Riaperte le porte degli ottavi, ma la sfida scudetto scalda di più

Napoli, gol in Europa e testa alla Juve

Ci credono tutti, altro che. E' il momento di darci sotto, in Italia e in Europa. La febbre Champions è tornata di brutto martedì sera, grande vittoria contro una big troppo sottovalutata. La febbre scudetto invece non è mai passata, anzi ieri il termometro rischiava di scoppiare: 45mila biglietti venduti in quattro ore, praticamente tutto l'anello superiore, per la sfida della prossima settimana contro la Juventus. Non assegnerà il tricolore ma rischia di essere già uno spartiacque decisivo.

Nuove sensazioni e nuovi stimoli ha lasciato in eredità il tris allo Shakhtar. Lo si era intuito già da qualche settimana ma s'è avuta la conferma: i figli del Vesuvio sono maturati, gestiscono meglio le partite, sanno soffrire e soprattutto sanno difendere quando non è il caso di attaccare. Condizioni penalizzanti fino alla passata stagione, adesso alleate preziose sulla strada della vittoria. Gli ucraini come il Milan, lasciati sfogare avendo la consapevolezza di poter e saper colpire al momento giusto. L'unico modo per vincere quelle gare cosiddette sporche, quando l'avversario ti assale o quando piazza il bus fuori la propria area di rigore. Peccato che questo Napoli brillante, a tratti inarrestabile, rischi di restare fuori dall'Europa che conta perché non basterà vincere l'ultimo match in casa del Feyenoord. Ci vuole l'aiutino sotto forma di vittoria del City di Guardiola in casa degli ucraini, è questa la letterina spedita da Castelvolturno destinazione Manchester. Caro Pep ci hai promesso di giocare per vincere contro lo Shakhtar e siamo sicuri che lo farai. Basta guardare l'atteggiamento della tua squadra in campo per avere fiducia: niente telefonata questa volta, o ulteriori scambi di complimenti, Sarri si fida della parola d'onore ed è certo che l'amico non tradirà.

Prima di Rotterdam, ci saranno però Udinese e Juventus. Tappe fondamentali per certificare la corsa al traguardo tricolore, con un Insigne inarrestabile che il tecnico non ha alcuna intenzione di fermare ai box, ogni suo gol è una coltellata letale inferta a Ventura. E con capitàn Hamsik che progredisce lentamente ma sensibilmente. «Quando arriverà al top saranno dolori per gli altri», ammicca Sarri. E quel momento pare stia finalmente arrivando.

Abbracciame canta il Mertens tornato al gol mentre si fa massaggiare negli spogliatoi, fotografia di un gruppo che diverte e si diverte. La città lo sa, avverte i battiti, si prepara al gran ballo del primo dicembre. Il San Paolo dirà se questa è la volta buona.

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